Il 730 precompilato 2025 sarà disponibile online dal 30 aprile. Anche quest’anno l’Agenzia delle Entrate offrirà ai contribuenti: quella ordinaria e una versione semplificata, pensata per rendere più intuitiva la dichiarazione dei redditi. Chi accede all’area riservata potrà quindi scegliere se gestire tutto in autonomia oppure affidarsi a un intermediario come un Caf o un professionista abilitato.
Scopriamo insieme quali sono i documenti da conservare, per quanto tempo e a cosa fare attenzione. Prima, però, vi lasciamo al video YouTube di Notizie Italia sulle scadenze da fissare bene in mente per il precompilato.
Per quanto tempo vanno conservati i documenti del 730?
Una volta inviato il Modello 730, non finisce tutto lì. Anche se la dichiarazione è stata compilata e trasmessa correttamente, la documentazione usata va tenuta da parte per eventuali verifiche fiscali.
I documenti vanno conservati fino al 31 dicembre 2030. Questo vale per ricevute, CU, fatture e tutte le prove di spesa usate per ottenere detrazioni o deduzioni.
Un’eccezione riguarda le spese sanitarie non modificate rispetto a quanto inserito automaticamente: in questo caso, non è necessario conservarne la prova, poiché l’Agenzia li considera già validati.
Quali controlli può fare l’Agenzia delle Entrate sul 730 precompilato 2025?
Una delle domande più frequenti è: Cosa succede se accetto il modello senza modifiche?
Se il contribuente invia il 730 precompilato 2025 senza apportare modifiche, non ci saranno controlli documentali sugli oneri già comunicati da terzi all’Agenzia (ad esempio spese sanitarie, interessi sul mutuo, rette scolastiche, ecc.). Questo vale sia per l’invio diretto sia tramite il proprio datore di lavoro. Se invece si modificano dati che incidono su reddito o imposte, i controlli scatteranno, ma solo sui punti cambiati. Gli oneri invariati rimangono esenti da verifica.
Chi sceglie di presentare la dichiarazione tramite Caf o professionista abilitato deve sapere che:
- Se il modello viene trasmesso senza modifiche, non ci sono controlli sugli oneri già comunicati da soggetti esterni.
- Se vengono effettuate modifiche che cambiano il risultato fiscale, i controlli si concentrano sul professionistaincaricato, anche per oneri già segnalati.
Attenzione, perché anche con dichiarazione “accettata” potrebbero essere richieste verifiche su requisiti soggettivi. Ad esempio,
per la detrazione degli interessi sul mutuo prima casa, potresti dover dimostrare che l’abitazione è diventata la tua residenza entro 12 mesi dall’acquisto.
I controlli non scattano invece nei seguenti casi:
- Correzione dell’indirizzo anagrafico, se non cambia il comune
- Aggiornamento dei dati del datore di lavoro per il conguaglio
- Inserimento del codice fiscale del coniuge non a carico