Sector & Equity Compass: Essere pronti a qualsiasi evenienza

04/08/2022 11:19

Sector & Equity Compass: Essere pronti a qualsiasi evenienza

Temi e outlook: pronti ad affrontare qualsiasi scenario di mercato

L’inizio di un ciclo recessivo resta ancora incerto nel breve termine. Sicuramente però la volatilità è destinata a rimanere elevata anche nei prossimi mesi su tutte le principali asset class. È possibile che i mercati azionari alla fine dell’anno si trovino su valori simili a quelli attuali, con ulteriori movimenti ribassisti cui faranno seguito rimbalzi e fasi di “buy-the-dip”. In questo trimestre riteniamo inoltre che gli investitori potrebbero essere più propensi a utilizzare i settori per la diversificazione, per ridurre il rischio complessivo, evitando al tempo stesso esposizioni a rischi di mercato non desiderati.

Considerando il continuo interesse per gli investimenti tematici, va ricordato come i settori potrebbero favorire l'esposizione tematica, come per esempio il settore Industrial. Al fine di ridurre la volatilità, identificare asset relativamente decorrelati sia a livello settoriale che a livello regionale potrebbe aiutare l’investitore. Il Giappone, con la politica monetaria della banca centrale che rimane ancora espansiva, è un esempio in termini di possibile diversificazione a livello regionale. Per quanto riguarda invece i settori, abbiamo visto l'interesse da parte di numerosi investitori per mantenere in portafoglio settori quali l'assistenza sanitaria ed energia come potenziale risposta ai rischi di stagflazione.

Considerazioni chiave per il terzo trimestre 2022

Proseguiamo l’analisi focalizzandoci sui temi chiave dei prossimi mesi. L’inflazione è ancora sicuramente uno di questi. Anche se i dati relativi alla crescita dei prezzi potrebbero iniziare a scendere relativamente presto, riteniamo che i problemi causati dall'inflazione, comprese le pressioni sui prezzi delle materie prime, siano destinati a durare per l’intero anno.

Il comparto energetico rimane un modo efficace per ottenere una copertura in caso di ulteriori pressioni inflazionistiche, poiché qualunque fattore avvantaggi la redditività del comparto è dannoso per altri settori. L'unico altro comparto che si avvicina è quello minerario (all’interno del settore dei materiali). Un'esposizione sovrappesata alle risorse naturali è uno dei motivi per continuare a rimanere investiti sul settore azionario britannico anche nel terzo trimestre.

L'aumento dei tassi rimarrà pertanto una tematica centrale almeno fino alla fine dell'anno. In questo contesto, preferiamo ancora le azioni “value”, presenti in tutte le nostre scelte regionali. L'aumento dei tassi va anche a vantaggio delle banche, anche se unito ad un irripidimento della curva dei rendimenti sarebbe un elemento ancora più positivo. Riteniamo che i titoli del settore finanziario europeo siano ben posizionati e con un elevato valore intrinseco. Più in generale, siamo maggiormente ottimisti sul settore azionario europeo rispetto a quello degli Stati Uniti, grazie al miglioramento delle valutazioni rispetto ai rendimenti obbligazionari locali.

I flussi degli ultimi mesi mostrano l'apprezzamento degli investitori per gli asset con caratteristiche difensive. Il settore sanitario rimane il nostro settore difensivo preferito. Anche le azioni britanniche possono fornire un certo grado di protezione, essendo sovraponderate nei settori difensivi. Infine, i Dividend Aristocrats offrono un interessante mix di valore e qualità, che è in grado di fornire una certa protezione dai ribassi.

Dopo mesi di progressive riaperture dai lockdown derivanti dal Covid-19, che hanno portato a sorprese positive sugli utili e miglioramenti delle previsioni, ora stiamo invece assistendo ad una serie di declassamenti per molte aziende. L'energia è l'unico settore che registra ancora miglioramenti netti in tutte le regioni. Riteniamo che - anche se i rapporti sugli utili del secondo trimestre potrebbero soddisfare o superare le aspettative - le prospettive per molte società potrebbero essere negative. Tra i fattori che hanno recentemente colpito le previsioni sugli utili ci sono la pressione sui margini, dovuta ai costi delle materie prime, l'eccesso di scorte, il cambiamento del sentiment dei consumatori ed i continui problemi della catena di approvvigionamento, che restano un problema non da poco per l’intero tessuto economico.

Panoramica sul comportamento degli investitori

I flussi di investimento sono risultati decisamente più difensivi nel secondo trimestre. Questo è stato particolarmente evidente negli ETF. Infatti, settori tradizionalmente difensivi come l'assistenza sanitaria, i beni di prima necessità ed i servizi di pubblica utilità hanno registrato afflussi netti.

Dopo numerosi mesi segnati da flussi positivi sul settore energetico, a giugno si sono invece registrati deflussi netti. Inoltre, un elemento chiave è stato rappresentato dai notevoli deflussi da ETF sul settore bancario e finanziario, che hanno portato a cifre complessivamente negative per gli ETF settoriali domiciliati in Europa e negli Stati Uniti. Osservando i dati di State Street, abbiamo visto gli investitori istituzionali diventare avversi al rischio in tutte le asset class durante il secondo trimestre del 2022.

Focus sulle macroaree di investimento – Mercati emergenti

Le azioni dei mercati emergenti potrebbero rappresentare un’interessante modalità di risposta all'attuale scenario, particolarmente complesso. Mentre la crescita globale sta sostanzialmente rallentando, le economie in via di sviluppo, trascinate dalla Cina, dovrebbero registrare una discreta crescita, quantificabile nell’ordine del 3,5% quest'anno e accelerare al 4,1% nel 2023, secondo gli economisti di State Street Global Advisors.

Chiaramente le evoluzioni normative da parte del governo cinese restano un elemento di incertezza. È tuttavia probabile che la situazione non sia destinata a peggiorare – quantomeno nel breve termine – anche considerando il forte impegno del governo cinese sul rafforzamento della crescita economica del Paese. A tal proposito, infatti, lo scorso 31 maggio 2022, la Cina ha annunciato un pacchetto di 33 misure di politiche fiscali, finanziarie, di investimento e industriali per rilanciare l'economia.

Anche la politica monetaria è favorevole poiché la PBOC, la Banca centrale cinese, si è impegnata nel mantenimento di una politica accomodante, divergendo così dalla maggior parte delle banche centrali del mondo sviluppato (a parte il Giappone). Questi fattori aumentano la probabilità che l'economia del Dragone e le azioni cinesi siano ormai vicino al termine della discesa, dopo i cali a due cifre degli ultimi mesi.

Le azioni dei mercati emergenti hanno un peso decisamente non trascurabile sull'Asia, poiché i paesi APAC rappresentano l'80% dell'indice MSCI EM. Questo è un motore di crescita che può rispondere alla sfida del rallentamento economico globale. Si prevede che India e Cina guideranno la crescita, ma anche Taiwan e Corea del Sud potrebbero fornire dati macroeconomici decisamente solidi se comparati con quelli delle economie avanzate, secondo l'FMI. I mercati emergenti includono alcuni paesi esportatori di materie prime come Sud Africa, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Messico. In una certa misura, investire su questi paesi può rappresentare una forma di copertura per l’investitore sui rischi derivanti dagli elevati prezzi di materie prime e prodotti energetici. In aggiunta a ciò, numerosi paesi emergenti sono in vantaggio rispetto alla Federal Reserve nel ciclo restrittivo e pertanto potrebbero essere resilienti al rafforzamento del dollaro USA. A tal proposito, un esempio è rappresentato dal Brasile. Le valutazioni azionarie rimangono decisamente economiche, con il rapporto del prezzo su utili a 12 mesi a 10,9, su valori non lontani dai minimi raggiunti nel marzo 2020, quando scoppiò la pandemia del Covid.

 

A cura di SPDR ETFs – State Street Global Advisors

 

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