Dati superiori alle attese nel report di settembre sul mondo del lavoro. Riviste leggermente al rialzo le cifre dei mesi precedenti
L’US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che, nel mese di settembre, nei settori non agricoli, si è registrato un aumento di 263 mila nuovi posti di lavoro, dato migliore rispetto alle attese del consensus (+250k nuovi impieghi). Il tasso di disoccupazione scende al 3,5% (aspettative al 3,7%).
Riviste al rialzo le cifre dei mesi scorsi (+11 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di luglio è stato rivisto al rialzo di 11 mila unità a +537k, quello di agosto invariato a +315k.
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 62,3% (ancora ben lontano dai livelli di febbraio 2020 quando si attestava al 63,3%). I salari medi salgono dello 0,3% m/m (consensus +0,3%). I salari sono saliti del 5% a/a (consensus +5,1%).
Reazione positiva del dollaro sui mercati valutari. Vendite sull’azionario soprattutto sui tecnologici
Le cifre macroeconomiche sul mondo del lavoro americano confermano le dichiarazioni dei membri più falchi all’interno della commissione operativa della Federal Reserve ovvero che l’economia e il mondo del lavoro statunitense sono in grado di reggere ulteriori rialzi del costo del denaro. Dopo la pubblicazione del report odierno sul mondo del lavoro USA aumentano le probabilità che i banchieri centrali del FOMC possano scegliere per un nuovo rialzo di 75 punti base del costo del denaro nella prossima riunione di inizio novembre. I tassi sarebbero portati dal range 3%-3,25% al nuovo range 3,75%-4%.
La possibilità che la FED possa essere più hawkish ha comportato un immediato apprezzamento del dollaro sui mercati valutari e forti vendite sull’azionario in particolar modo sui titoli tecnologici USA (future su Nasdaq 100 ha perso 150 punti dalla pubblicazione dei dati). L’euro/dollaro scende a nuovi minimi settimanali a 0,9740.
Report a cura di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist, IG Italia.