Dati contrastanti nel report di ottobre sul mondo del lavoro. Riviste fortemente al rialzo le cifre di settembre
L’US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che, nel mese di ottobre, nei settori non agricoli, si è registrato un aumento di 261 mila nuovi posti di lavoro, dato migliore rispetto alle attese del consensus (+200k nuovi impieghi). Il tasso di disoccupazione sale al 3,7% (aspettative al 3,6%).
Riviste al rialzo le cifre dei mesi scorsi (+29 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di agosto è stato rivisto al ribasso di 23 mila unità a +292k, quello di settembre invece al rialzo di 52 mila a +315k.
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro si è attestato al 62,2% (ancora ben lontano dai livelli di febbraio 2020 quando si attestava al 63,3%). I salari medi salgono dello 0,4% m/m (consensus +0,3%). I salari sono saliti del 4,7% a/a (consensus +4,7%, mese precedente +5% a/a).
Reazione controversa sia del dollaro sia dei mercati azionari
Crediamo che le cifre macroeconomiche sul mondo del lavoro americano non possano cambiare la percezione dei banchieri centrali statunitensi sullo stato di salute del labor market USA che continua a mostrare segnali di forza in termini di crescita dei nuovi impieghi.
Il mercato reagisce, invece, alla salita maggiore del previsto del tasso di disoccupazione al 3,7% e alla crescita dei salari che sembra essersi stabilizzata dopo mesi di forte rialzo. Sono così aumentate le probabilità di un possibile rallentamento nell’entità del prossimo rialzo dei tassi da parte della Fed nella riunione di dicembre. Al momento lo scenario più probabile secondo i mercati è quello di un aumento di 50 bps (nuovo range al 4,25%-4,50% a fine anno).
Riteniamo che il vero fattore decision-maker sarà l’andamento dei prezzi al consumo (indici CPI core e PCE core) e delle aspettative di inflazione dei consumatori.
Sui mercati osserviamo nel frattempo un forte calo del dollaro. L’eurodollaro è salito fino a 0,9862 e il cable a 1,1276. Buon recupero anche dell’azionario con gli indici in forte crescita.
a cura di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist, IG Italia