CAPITOLO 12 - UN TRADING-SYSTEM SUL MERCATO ITALIANO

12.2 Impostazione del trading system

L'impostazione del sistema automatizzato di trading prenderà spunto dalle considerazioni esposte nei capitoli precedenti, ed in particolare si riferirà alla possibilità che il mercato azionario sia l'espressione di un ciclo non periodico. Per la validità del trading system diverranno essenziali due condizioni; in primo luogo le diverse fasi del ciclo si dovranno mantenere per un tempo sufficiente ad essere identificate e sfruttate con la politica di compravendita adeguata. In secondo luogo è altrettanto essenziale che in ogni fase del ciclo esista una politica migliore ed in grado di dare dei risultati positivi.

Sulla base di questi presupposti si è deciso di mirare all'individuazione di tre possibili stati del mercato, ovvero la tendenza rialzista, quella ribassista e la fase di mercato congestionata; considerando però che in entrambi i casi di alta direzionalità possono essere applicati con successo gli stessi strumenti operativi, ci si è rivolti ad identificare due fasi e cioè lo stato di mercato in tendenza (trending) e lo stato di mercato congestionato (trading).

Il sistema automatico dovrà essere dotato dunque di un filtro iniziale, denominato usualmente set-up, che consenta di stabilire con un certo grado di approssimazione in quale stato dell'evoluzione dei prezzi ci si trovi. In secondo luogo, secondo l'assunto di ripetitività poco sopra ipotizzato, sarà necessario valutare nel passato quali strumenti hanno garantito buoni risultati nell'ambito dello stesso stato ed utilizzare di conseguenza questi strumenti per operare.

In particolare si è ravvisato, sia per esperienza personale che per quanto affermato nella letteratura specializzata, che lo strumento media mobile e affini si adatta molto bene ad una situazione caratterizzata da tendenza definita, mentre manifesta notevoli pecche quando il movimento è orizzontale (si osservi la figura 12.3).



Questo implica la presenza di numerosi falsi segnali nelle fasi trading che, a causa di costi di transazione e perdite effettive, vanno a compromettere i buoni risultati ottenuti nelle situazioni trending.



Al contrario gli oscillatori che hanno l'obiettivo di segnalare situazioni di surriscaldamento del mercato (ipercomprato e ipervenduto) forniscono frequentemente segnali operativi ingannevoli in fasi di elevata direzionalità, portando velocemente l'indicatore in zona di eccesso senza che vi sia il benchè minimo dubbio sulla continuazione del trend; quando al contrario il mercato si indirizza in una fase laterale è fondamentale il loro apporto nella valutazione dei punti di inversione dei movimenti minori (si osservi la figura 12.4).

A partire da queste considerazioni rimane solo da determinare un indicatore che segnali in modo piuttosto tempestivo lo stato che la serie di prezzo sta attraversando; a seconda delle indicazioni di questo strumento il segnale operativo sarà derivato da un sistema di medie mobili oppure da un sistema di oscillatori.



Rimane da determinare lo strumento cruciale per la selezione dello stato che il mercato sta attraversando in un particolare istante t; la scelta dovrà ricadere su di un indicatore che assuma per ipotesi valore 0 nelle fasi di congestione e valore 1 nelle fasi direzionali e tale indicatore dovrà necessariamente essere costruito sulla base dei soli prezzi passati disponibili al tempo t. Un aspetto dell'evoluzione delle quotazioni che può rivelarsi utile in questo caso riguarda il rapporto tra forze della domanda e dell'offerta espresso dalla differenza tra il prezzo massimo e minimo di una seduta di borsa; una situazione di sostanziale equilibrio tra acquirenti e venditori potrà essere desunta cioè da un range high-low piuttosto ristretto, mentre potrà costituire espressione di possibile squilibrio la progressiva espansione di tale differenza. In altre parole nelle fasi di trading saranno prevalenti le sessioni con distanza ridotta tra minimo e massimo, mentre le fasi di trending saranno identificate da maggiori differenze.

Tenendo dunque presenti tali considerazioni nell'ambito del trading system che è stato elaborato per il mercato italiano, lo strumento rivelatore di fase utilizzato è stato il cosiddetto Volatility Index di Mark Chaikin:



Questo particolare indicatore di volatilità evidenzia l'evoluzione dello spread esistente tra il prezzo minimo ed il prezzo massimo di una seduta, dapprima costruendone una media mobile esponenziale con lo scopo di eliminare componenti erratiche e successivamente calcolandone il Rate Of Change (tasso di variazione) al fine di individuare la velocità di cambiamento. Un andamento crescente dell'indicatore sarà l'espressione di una progressiva dilatazione della differenza high-low, mentre l'andamento decrescente costituirà la prova di un ridimensionamento della volatilità con prezzi estremi più ravvicinati. Naturalmente il simbolo n sta ad indicare il dominio della media mobile, mentre il numero k rappresenta il parametro temporale del tasso di variazione.

Una fase di mercato trending raggiunge generalmente la maturità, sfociando in un periodo di accumulazione o di distribuzione, dopo che l'indicatore di volatilità ha raggiunto livelli piuttosto bassi a seguito di un progressivo ridimensionamento; allo stesso modo una fase congestionata si risolve al rialzo oppure al ribasso nel momento in cui l'indicatore di Chaikin esprime un netto cambiamento verso l'alto.



Naturalmente è necessario definire oggettivamente quando si può parlare di deciso strappo al rialzo della volatilità ; a questo scopo può essere utilizzata semplicemente una media mobile dell'indicatore. Il superamento della media mobile da parte dell'indicatore dal basso verso l'alto segnalerà l'ingresso in una fase trending; il permanere della volatilità al di sotto della sua media indicherà la prosecuzione della fase di mercato congestionata. A questo punto il sistema di intervento in un mercato direzionale sarà abilitato solo se in una delle n sessioni precedenti (con n piuttosto ridotto) al segnale operativo si sarà verificato l'incrocio; in caso contrario l'intervento nel mercato sarà demandato ad un sistema di oscillatori.

Nella figura 12.5 si osserva come gli incroci dal basso verso l'alto dell'indicatore con la sua media mobile abbiano individuato in una certa misura l'inizio di un movimento minore ribassista in agosto e di un movimento rialzista in febbraio; nei periodi in cui il Volatility Index è rimasto al di sotto della sua media mobile è evidente una maggiore congestione nella tendenza di mercato.



Una volta che la condizione di filtro della volatilità indirizza il sistema verso l'operatività in un mercato direzionale o in un mercato congestionato, cambiano di conseguenza anche gli strumenti per la gestione delle posizioni. Nel caso di mercato trending è stato impiegato lo strumento più conosciuto e diffuso e cioè una media mobile di tipo esponenziale; i segnali operativi sono stati generati dagli incroci della serie di prezzo con tale indicatore. Nel caso di mercato trading la gestione delle posizioni è stata demandata all'oscillatore R.S.I., anch'esso tra gli indicatori più conosciuti.