CAPITOLO 5 - ANALISI TECNICA: I FONDATORI
5.2.2 Caratteristiche principali delle diverse onde
Nell'introdurre la teoria di Elliott si affermava che un pregio rispetto all'illustre
precedente teoria di Dow poteva essere certamente un più specifico risvolto
previsionale. Infatti la semplice conoscenza del ciclo di cinque onde comporta la
possibilità di individuare il probabile sviluppo futuro di un mercato, posto che si sia
in grado di localizzare un punto sicuro all'interno della successione di onde.
L'ideale punto di partenza per l'inizio dell'analisi pu&ogravw; essere l'agevole individuazione
dell'inizio di un ciclo rialzista o ribassista di dimensioni importanti; le difficoltà
aumentano però quando si tratta di iniziare la cosiddetta conta delle onde, allo
scopo di conferire un valore previsionale sufficiente per le decisioni d'investimento. La
presenza di molte deviazioni rispetto all'onda standard comporta una notevole esperienza ed
abilità nel riconoscimento; tuttavia i principali elementi della teoria sono da soli
sufficienti ad aumentare drasticamente l'efficacia della normale analisi tecnica
1.
Al fine di identificare correttamente le onde di Elliott, presentiamo alcune osservazioni circa
le caratteristiche delle differenti onde che si presentano frequentemente. Si potrà
notare la forte coincidenza tra le idee di Elliott e quelle di Dow, che tra l'altro è
l'unico analista citato da Elliott nei suoi scritti.
L'onda 1 è la meno significativa, in quanto si può identificare con un modello di
accumulazione con volumi costanti; viene generalmente confusa con un forte rimbalzo del
precedente mercato ribassista e per questo molti operatori sfruttano questa occasione per
aprire posizioni corte. Questa è la ragione del pesante ritracciamento che caratterizza
l'onda 2 (almeno il 66%), che quindi va frequentemente a formare una configurazione di tipo
doppio minimo 2.
L'onda 3 è statisticamente l'onda più forte, sia nel senso di durata temporale
che di guadagno percentuale; per questo sono solitamente ben definite le cinque sub-onde di
dimensione minore al suo interno. La ragione del fenomeno sta nella rottura del massimo
generato dall'onda 1, che genera segnali d'acquisto sui quali intervengono diversi investitori
per il fenomeno della resistenza 3.
Figura 5.16: Le otto onde di Elliott nel titolo Telecom (1988-89).
L'onda correttiva 4 è solitamente una correzione complessa e duratura, che provoca
frequentemente falsi segnali tecnici. La ragione di questa importante correzione sta negli
eccessi rialzisti dell'onda 3.
L'onda 5 può essere il movimento d'impulso più forte, se ci troviamo in presenza
della fine di un ciclo di dimensioni importanti, in cui si ravvisa l'euforia rialzista tipica
della fase speculativa di Dow. Altrimenti non è affatto detto che quest'onda sia
particolarmente ampia; lo stesso Elliott notava come, statisticamente, l'onda 5 si avvicinasse
per tempi e dimensioni all'onda 1.
L'onda A è molto veloce e tendenzialmente ritraccia in modo piuttosto esteso. Accade
frequentemente che venga interpretata come correzione in un mercato fortemente rialzista; gli
acquisti massicci fanno sì che l'onda B riesca a ripercorrere buona parte della discesa
dell'onda A, generando molti falsi segnali tecnici (
bull traps). Va ricordato che
l'onda B si sviluppa esclusivamente in tre onde, essendo un'onda di correzione.
Per concludere descriviamo l'onda C, che è spesso l'onda più complessa da
modellizzare; infatti si può manifestare come normale correzione, come
Flat Running
Correction (vedi paragrafo successivo), come doppio minimo. Inoltre l'onda C può
includere fenomeni di panico e frustrazione del tipo teoria di Dow.
1 Mottana M.
Analisi grafica di Elliot dispensa corsi (1995).
2 Tale configurazione sarà approfondita nei capitoli successivi.
3 Il significato del termine
resistenza e le sue implicazioni operative saranno approfondite nei capitoli successivi.