Una “perla” del mercato dei Certificati: 14% annuo con effetto airbag su banche italiane e bond

Francesca Fossatelli Francesca Fossatelli - 11/06/2024 09:20

La scorsa settimana la BCE ha tagliato i tassi ma ha specificato "Oggi stiamo entrando in una fase di riduzione? Non lo direi volontariamente", in effetti anche ieri Robert Holzmann, Presidente della Banca centrale austriaca, ha avvertito che è ancora presto per dire che la politica monetaria della BCE abbia iniziato una vera e propria inversione.

Per questo le azioni bancarie italiane potrebbero continuare a performare positivamente o comunque non subire forti correzioni: un higher for longer è lo scenario più positivo per i titoli bancari europei (e italiani) che, a differenza delle banche americane, non devono combattere con la diminuzione dei depositi e possono non offrire remunerazioni elevate sui depositi, traendone benefici importanti e potendo pagare ai loro azionisti altidividendi nonché garantendo forti buy-backs che sorreggono i listini.

Per questo oggi analizziamo un certificato particolare ma molto interessante, con struttura protettiva, sui bancari italiani e su un sottostante obbligazionario, il CH1349996921.

CH1349996921: Analisi della Struttura

Si tratta di un Memory Cash Collect Callable con Effetto Airbag su Intesa, Unicredit, Banco BPM e UBT di EFG (rating A3 Moody’s, A Fitch).

L’UBT ricordo essere il ProShares Ultra 20+ Year Treasury ETF che è appunto il TLT a leva 2, un sottostante che abbiamo analizzato anche in passato in questo articolo.

Il TLT ricordo essere l’iShares 20+ Year Treasury Bond ETF, un ETF che segue un portafoglio di treasury USA con scadenze superiori ai 20 anni, analizzato in questo video. Il TLT, così come l’UBT, tendono ad essere in stallo in un contesto “higher for longer” ma potrebbero rimbalzare significativamente in fase di taglio dei tassi.

Dunque considerando l’ultimo dato dei NFP e le analisi viste nell’ultimo webinar, è improbabile un rimbalzo immediato, è più probabile una fase di stallo per questi due ETF. 

L’UBT è particolarmente interessante in questo contesto di mercato perché è molto vicino ai minimi (-3% se tornasse ai minimi YTD e -9,3% se tornasse ai minimi assoluti) e ha una bassissima probabilità di violazione della barriera sui certificati di investimento di questo tipo: in effetti, ragionando in modo ultra-difensivo (stimando anche che i bond guardano al futuro e incorporano eventuali ulteriori rialzi) non si avrebbe una violazione della barriera del certificato analizzato fino almeno ad un rialzo da parte della FED di almeno 200 punti base, uno scenario ad oggi stimato con probabilità zero da parte degli operatori obbligazionari.

Quindi i veri driver di rischio del certificato sono le tre banche italiane Intesa, Unicredit e Banco BPM.

La struttura del certificato è protettiva:

  • La barriera di protezione del capitale è al 50%
  • La barriera premio è al 50%
  • Lo strike è al 50%: è quindi presente l’effetto airbag che si attiva nel peggiore degli scenari ossia se a scadenza uno dei sottostanti avesse violato barriera. In tal caso il certificato calcolerà la performance non a partire dai livelli di partenza ma dai livelli di barriera (50% dei livelli di partenza). Ad esempio, nel certificato in esame Banco BPM ha strike a 6,436 euro e barriera a 3,218 euro. Immaginiamo che l’azione arrivi a scadenza chiudendo a 2,8 euro. Si tratta di un -56% dai livelli di partenza. Un certificato senza airbag avrebbe rimborsato 43,5 euro circa, questo certificato, grazie all’effetto airbag, rimborserà circa 87 euro, quasi il doppio.

L’airbag è un effetto molto protettivo che permette di ottenere una maggiore resilienza di prezzo: a fronte di forti ribassi del sottostante, il prezzo di un certificato con effetto airbag è più resiliente del prezzo di un certificato senza effetto airbag. Per maggiori informazioni sul concetto di resilienza sui certificati puoi vedere questo video e tantissimi altri contenuti operativi sul canale telegram Obiettivo Resilienza.

La struttura è protettiva ma il rendimento è elevato: il certificato paga un premio di 11,67 euro al mese (14,004% annuo). Il certificato è callable a discrezione dell’emittente a partire dal 28 ottobre di quest’anno quindi il minimo rimborso è di 1046,68 euro. Se non viene richiamato prima, scade il 3 giugno 2027 quindi il massimo rimborso è di 1408,45 euro.

CH1349996921: Analisi di rendimento

 Di seguito vediamo l’analisi di rendimento del CH1349996921, in caso di richiamo alle diverse date di valutazione, calcolato sul prezzo di acquisto di 992 euro. Nel caso di richiamo già a ottobre il certificato rimborserà 1046,68 euro, generando un rendimento del 5,51% (14,47% annualizzato). Nel caso si arrivi a scadenza, il certificato rimborserà 1408,45 euro, per un rendimento del 41,98% (14,10% annualizzato).

 CH1349996921: Analisi di scenario

 Di seguito vediamo l’analisi di scenario del certificato, sulla base della performance del worst-of (nella tabella di seguito ho riportato anche i prezzi dei sottostanti in quello specifico scenario) e sulla base del numero di premi ricevuti. Ho evidenziato in verde gli scenari di guadagno, in giallo gli scenari in cui la perdita è limitata ad un massimo del 20% del valore nominale e in viola gli scenari in cui la perdita supera il 20%.

Da notare che è molto poco probabile trovarsi negli scenari negativi nelle prime righe di questa tabella perché per ritrovarsi in questi scenari i sottostanti dovrebbero scendere in poche settimane o in pochi mesi di un 65%-90%.

Notiamo invece che superati i primi mesi, anche a fronte di un -65% del worst-of comunque ci troviamo in scenari di perdita limitata, perdita che si azzera dopo poco più di 2 anni di premi.

 È chiaro quindi che il certificato abbia una struttura molto protettiva e che potrebbe diventare molto resiliente già dopo qualche data di osservazione.

Ritengo il certificato una “perla di mercato” perché sui bancari italiani, così come sull’UBT, è impossibile oggi trovare strumenti che paghino un premio periodico di oltre il 12% con effetto airbag e barriera profonda e che non contengano sottostanti volatili (o meglio, con alte probabilità di violazione della barriera). Questo certificato emerge come connubio rischio-rendimento rispetto agli altri presenti sul mercato e per questo può essere considerato una “perla”.

Ad oggi i bancari italiani sono leggermente sopra strike e solo l’UBT è leggermente sotto strike (-2,95%) ed è l’attuale worst-of del certificato. Come vediamo la distanza dalla barriera (e dallo strike) è di oltre il 50% per i bancari italiani e del 48,48% per l’UBT.

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Ricordo che, essendo il CH1349996921 un certificato callable ha poca probabilità di essere richiamato se i sottostanti non sono ampiamente sopra la pari, per questo si presta perfettamente a strategie “da cassettista” in cui non si punta ad un rimborso nel brevissimo periodo ma a strategie buy-and-hold con forte flusso cedolare.

Francesca Fossatelli

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