I recenti scossoni di mercato mantengono elevata l’esigenza di protezione: da Ubs un airbag che rende il 3% a trimestre.
Uno dei modi di dire più diffusi nell’ambito dei mercati finanziari, in particolar modo sull’andamento degli indici azionari, è quello secondo il quale: “si sale per le scale e si scende con l'ascensore”. E così, nella settimana post elezioni europee e dopo mesi di overperformance, il FTSE Mib ha realizzato il più classico dei movimenti che vedono le salite lenti e graduali e le discese violente e rapide: se l’indice aveva impiegato ben 21 giorni (dal 29 febbraio al 2 aprile) per salire da 32.580 a circa 34.900 punti, ne sono bastati appena 5 per scendere da 34.900 a 32.550 punti, con una volatilità implicita nel frattempo balzata da 11 a 20 punti. Le vendite sono scattate soprattutto su quei titoli che sono stati protagonisti della consistente salita dell’indice italiano negli ultimi mesi, ossia le banche, ma hanno interessato nelle sedute a più elevata volatilità tutti i componenti dell’indice, come nei più classici dei sell off.
Le lezioni che possono essere tratte dagli ultimi movimenti di mercato sono pertanto (almeno) due: gli indici e i titoli azionari non vanno sempre verso l’alto e, soprattutto, quando decidono di invertire o comunque di stornare possono farlo in modo piuttosto repentino, senza dare tempo all’investitore di ragionare e portandolo anzi a prendere decisioni avventate. Proprio per questi motivi, se parliamo di portafoglio in certificati in ottica di investimento, andare “all in” su prodotti aggressivi nei momenti di mercato rialzista potrebbe non essere una buona idea, essendo questi certificati dotati di elevato delta (e vega) e pertanto particolarmente sensibili in caso di ribasso dei sottostanti.
Per la parte conservativa di portafoglio analizziamo quindi una recente emissione di Ubs: il Phoenix Memory Airbag Step Down (ISIN: DE000UM5ZGR6), scritto su un basket composto da Banco BPM, Intesa Sanpaolo, Stellantis e Moncler. Il certificato prevede il pagamento di premi condizionati (trigger premio posto al 60% degli strike price), pari al 3% a cadenza trimestrale fino alla scadenza del 19 giugno 2029 (durata massima dello strumento pari a cinque anni), per un premio annuo complessivo pari al 12%. Al fine di contenere il drawdown nel caso di eventuali ribassi dei sottostanti, il prodotto è dotato di effetto airbag, che consente di ridurre significativamente la performance negativa del prodotto nel caso in cui uno dei titoli scendesse al di sotto della barriera capitale, conferendo al certificato una maggiore tenuta del prezzo durante la sua vita: nei certificati dotati di tale effetto la performance negativa verrà infatti calcolata a partire dalla barriera e non dallo strike, per una significativa riduzione delle perdite in caso di evento barriera.
Quello che spicca maggiormente tra le caratteristiche del certificato, al di là della struttura tutto sommato classica, è la barriera sul titolo Stellantis: se nei momenti di rialzo del titolo le emissioni di quel periodo riuscivano a posizionarle tra i 15 e i 18 euro, il forte storno del titolo ha consentito agli strutturatori di riportarla in area di minimi del 2022, precisamente a 12,132 euro. Lo stesso identico discorso è applicabile a Moncler (barriera a 36,012 euro), mentre sulle banche, particolarmente forti negli ultimi due anni, i livelli di protezione sono su livelli leggermente meno interessanti (2,1183 euro per Intesa Sanpaolo e 3,726 euro per Banco BPM). Come detto, il certificato presenta una scadenza piuttosto lunga (giugno 2029) ma è dotato di opzione autocall a partire da dicembre 2024 (trigger inizialmente pari al 100%, successivamente decrescente dell’1% mensile).
Il prodotto è attualmente esposto sul segmento Sedex di Borsa Italiana ad un prezzo lettera pari a circa 980 euro, per un rendimento potenziale a scadenza pari al 12,4% annualizzato circa ed una performance negativa ammortizzata grazie all’effetto airbag in caso di evento barriera (ad un -70% del worst of Stellantis corrisponde un -52% circa, senza considerare gli eventuali premi incassati).
Report a cura di Pierpaolo Scandurra
www.certificatiederivati.it
DISCLAIMER
La presente avvertenza è fornita in quanto il contenuto della presente comunicazione può contenere informazioni che la rendano riconducibile alla fattispecie di “raccomandazione di investimento", secondo la definizione di cui all’art. 20 del Regolamento (UE) n. 596/2014 (la “Market Abuse Regulation”, di seguito “MAR”) ed è fornita da Certificati e Derivati S.r.l. (“CED”) in quanto soggetto rientrante nella definizione dei c.d. “esperti” ai sensi dell’art.3(34)(i) MAR e articolo 1(a) del Regolamento Delegato (UE) 958/2016 (“RD 958/2016”). CED non svolge servizi e attività di investimento nei confronti del pubblico e come tale non è soggetto all’obbligo di autorizzazione previsto dal Testo Unico in materia di intermediazione finanziaria D.LGS 58/1998.
La presente comunicazione non ha finalità commerciale ma solo informativa e come tale non risponde ai requisiti di indipendenza delle ricerche su investimenti e non è soggetta a divieto di negoziazione prima della sua divulgazione. Per informazioni su Certificati e Derivati in qualità di produttore delle raccomandazioni, sulla presentazione delle raccomandazioni e sulle posizioni e conflitti di interesse del produttore, si prega di cliccare qui. (link https://www.certificatiederivati.it/bs_ros_disclaimer.asp)
Ricordiamo, prima di effettuare un’operazione, di leggere attentamente il prospetto di base, ogni eventuale supplemento, la nota di sintesi, le condizioni definitive e il documento contenente le informazioni chiave (KID) e, in particolare, le sezioni dedicate ai fattori di rischio connessi all’investimento, ai costi e al trattamento fiscale relativi ai prodotti finanziari ivi menzionati reperibili sul sito dell’emittente.