Secondo DBRS Morningstar, gli investimenti nel settore italiano dell'energia e delle utilities avranno un impatto positivo sui bilanci delle aziende e potrebbero beneficiare anche Piazza Affari.
L'Unione Europea ha dato il via libera all'Italia per la terza rata del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per le modifiche necessarie a ottenere la quarta tranche. Il piano è stato revisionato, con 144 progetti modificati su un totale di 349, e sono state aggiunte misure per raggiungere gli obiettivi del programma REPowerEU e affrontare la crisi climatica.
Secondo Edoardo Danieli di DBRS Morningstar, il trasferimento di risorse sul REPowerEU e una proroga delle scadenze potrebbero generare maggiori investimenti per le aziende italiane in cui il governo ha una partecipazione significativa, come Eni, Enel, Snam e Terna. Questo potrebbe portare ad un aumento dei ricavi e dell'EBITDA di queste imprese, con conseguenti benefici per il loro rating di credito.
L'effetto potrebbe influenzare positivamente il credito, i corsi azionari delle aziende energetiche e delle utilities e l'intero mercato azionario italiano.
Dal PNRR al REPowerEU
Fino ad ora, le principali società italiane dei comparti energia e utility hanno ottenuto solo una parte dei fondi del PNRR. Terna ed Enel hanno ricevuto la quota più significativa, trattasi di 1 e 3,5 miliardi di euro rispettivamente. Tuttavia, queste somme sono relativamente basse rispetto agli investimenti destinati ad altri settori: per i servizi di trasporto (strade, ferrovie, metropolitane, ecc.) si stimano 15 e circa 8 miliardi per i servizi sociali(ristrutturazione e costruzione di impianti sportivi e scuole pubbliche).
Il REPowerEU, è un piano più piccolo del PNRR e prevede investimenti in sicurezza energetica, potenziamento e miglioramento delle reti energetiche, aumento della produzione da fonti rinnovabili e misure per la decarbonizzazione e il sostegno alle filiere produttive legate all'energia.
Mirino su compagnie energetiche e utility
L'attenzione del mercato finanziario si sposta sul settore dell'energia in Italia, con un focus sui principali attori del settore. Alcune aziende che potrebbero essere coinvolte nei progetti del REPowerEU sono valutate dagli analisti di Morningstar, ma al momento non ci sono commenti su eventuali sviluppi recenti.
ENI: nel secondo trimestre ha riportato un utile netto di 1,9 miliardi di euro, in calo rispetto all'anno precedente, complici il calo del prezzo del greggio e dei margini di raffinazione deboli.
Entro il 2050 la società del cane a 6 zampe è impegnata a raggiungere zero emissioni nette di carbonio, focalizzandosi sugli investimenti in business a basso impatto ambientale. Tuttavia, le attività legate agli idrocarburi rimarranno la principale fonte di profitto per i prossimi dieci anni.
Inoltre Eni ha destinato il 25% della spesa in progetti di decarbonizzazione, economia circolare e rinnovabili.
ENEL: ha pubblicato risultati finanziari del primo semestre superiori alle attese e ha confermato le sue previsioni per il 2023: L'EBITDA ordinario del primo semestre ha registrato un incremento del 29% (a 10,7 miliardi di euro)e del 38% nel secondo trimestre. L'utile netto è aumentato del 56% a 3,28 miliardi di euro, superando le aspettative.
Enel sta puntando sulla crescita delle energie rinnovabili, con l'obiettivo di potenziare gli impianti solari, eolici e delle batterie di 19 gigawatt entro il 2025. La dismissione delle centrali a carbone e l'accelerazione sulle rinnovabili porteranno a un maggiore ritorno sul capitale e a una riduzione della volatilità degli utili.
Tratto da un report di Morningstar
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