It is like a dream

Paolo Belvederesi Paolo Belvederesi - 03/10/2023 19:33

Sono ormai 25 anni che faccio questo lavoro. L’ho fatto in tutte le salse, come broker, come trader, come gestore, come consulente, come imprenditore.
In tutti questi anni ho capito una cosa. C’è una soglia, una soglia di rendimento che se raggiunta, ogni anno, rende felice l’investitore, sia esso un cliente professionale, un fondo di fondi, un’assicurazione, un cliente retail. Questa soglia è il 5%. Se “garantisci” il 5% annuo e riesci davvero a garantirlo (questo spiega il successo di molti prodotti assicurativi a rendimento certo) i clienti corrono da te, si fidano. 
La seconda lezione che ho imparato è che c’è un’altra soglia di rendimento, quella del 10%. Questa soglia, se garantita, rende gli investitori completamente irrazionali, siano essi investitori professionali o investitori retail, non importa. Offri loro un rendimento del 10% e non fanno più domande, non ti chiedono se è rischioso. Alcuni ti mettono addirittura il cash in mano e ti dicono “fai tu”, sono nelle tue mani. I numerosi casi di cronaca di truffe ripetute ne sono un chiaro esempio.

Che se ne dica, quando di mezzo ci sono i soldi, è tutta una questione di emozioni, per i soldi saltano i matrimoni, patti d’amore (o almeno quello dovrebbero essere) in cui ci si promette la fedeltà eterna per poi metterla in discussione dopo qualche anno e poi finire a litigare su chi si tiene la barca o la casa al mare. Allo stesso modo, quando i rendimenti iniziano a salire e diventano “certi”, le persone impazziscono, abbandonano qualsiasi schema, vogliono il rendimento fisso, al 5%, e basta. Non sono più disposti a sentire la “supercazzola” del consulente finanziario sulla “pianificazione” e sulla “diversificazione”. Perché’ rischiare di perdere un rendimento del 5% sicuro per dare retta al consulente finanziario, che “mi fa rischiare” e “non mi da’ nessuna garanzia di rendimento” e oltre a questo si prende anche una fee dell’1%? Questo si sta chiedendo l’investitore medio in USA. E la situazione inizia a diventare preoccupante per l’industria dei consulenti finanziari, siano essi indipendenti che dipendenti.

Ho letto questa mattina un articolo sul tema. E’ un problema generazionale e di approccio. In America l’età media dei consulenti finanziari continua a salire. Il numero di consulenti che va in pensione è di gran lunga superiore a quello dei consulenti che iniziano l’avventura (perche’ di questo si tratta). Il risultato è che “il consulente tipo” ha almeno 40 anni e si trova a dover confrontarsi con un ventenne che può essere suo figlio che da anni “smanetta” con criptos, forex, app come quella di Robinhood, frequenta regolarmente le chat di reddit per avere “pareri” e “consigli operativi” e sa esattamente quanto rende il Treasury ed è già informato su quale sia la banca che offre il certificato di deposito più remunerativo.

Questa è la nuova generazione. E’ una generazione che per gran parte fa da sola perché’ in USA ci sono app che ti creano già un portafoglio bilanciato o composto da diversi ETF una volta che hai fornito loro determinate infos. La nuova generazione è sempre più una generazione che fa da sola, magari con l’aiuto dell’IA che in questo sta andando velocissima.

E allora in USA i consulenti si stanno già adattando. Il loro sforzo è diretto a far capire il valore aggiunto che possono offrire in modo diverso, spiegando, ad esempio, le differenze in termini di rendimento netto tra un certificato di deposito ed un treasury, fanno comprendere i miracoli della capitalizzazione complessa ed aiutano i clienti ad investire somme percepite in eventi straordinari come una successione, un divorzio una dismissione aziendale. Il lavoro di consulente è sempre più quello di un coach, di una guida nel processo di pianificazione. Ma non basta. E non basterà. Anche questo verrà svolto in pochi mesi dall’intelligenza artificiale.

 

E allora? Come si fa?

 

E allora le soluzioni per aggiungere valore vanno ricercate su altri aspetti, aspetti che richiedono maggiori competenze, maggiori “tecnicalita’”, che non tutti la’ fuori hanno.

Spiego.

L’investitore privato (o anche professionale) tipicamente ha tre caratteristiche: vuole la sicurezza, vuole la certezza, ma vuole anche “guadagnare”. Eh si perché’ se da un lato il signor Rossi ti dice che è contento quando “prende il 5%” dall’altro lato è il primo a comprare le Tesla a 60 volte gli utili se “suocuggino” le ha comprate e ha raddoppiato il capitale (altro mito intramontabile).

E mentre il 5% offerto dai Treasuries o dai conti deposito più generosi delle banche USA soddisfa le due prime esigenze di “certezza e di sicurezza”, ahime’ non è in grado di far raddoppiare il capitale… è solo un “tasso fisso” un po’ tipo “posto fisso” di Zalone.

 

Ma l’industria del risparmio gestito e quindi i consulenti possono fare di più. Gli elevati tassi di interesse consentono di implementare delle strategie in opzioni che, di fatto, ti permettono di andare lunghi sul mercato azionario a rischio zero. Lo riscrivo. A rischio zero.

E’ questo il vero miracolo del tasso al 5%, non il conto deposito.

In un corso sulle opzioni che noi di Zeygos abbiamo tenuto recentemente (se interessati è ancora disponibile in versione registrata al costo di soli 40 euro) abbiamo mostrato come tramite strutture in opzioni denominate collar si possa ad esempio comprare amazon a 125, comprare una put su amazon a 125 e vendere una call (allo stesso prezzo del prezzo della put a 125) con strike 135 questo sulla scadenza di un anno. Grazie alla semplice relazione della put call parity e proprio grazie agli elevati tassi di interesse impliciti nel pricing delle opzioni, io riesco a finanziare un collar con il 5% di rendimento e andare lungo risk free sulle azioni USA, ovviamente con un cap che in questo caso è del 10%.

Questo è un miracolo della finanza. Va da se’ che se allungo la scadenza della struttura il cap sale e sono in grado di offrire una struttura che espone il cliente ad apprezzamenti su due anni nell’ordine del 20% sempre garantendo il capitale investito.

“higher for longer” ha dei risvolti positivi per chi lavora in modo professionale nei mercati finanziari. Consente di usare il tasso per fare strutture a capitale garantito, strutture che, ovviamente, possono essere rinnovate di anno in anno, partendo in caso di trend rialzista da livelli di carico sempre piu’ alti, consentendo al cliente di cavalcare il rally senza MAI perdere soldi. Un miracolo.

 

E questa sarà l’evoluzione del risparmio gestito. Raccontare la rava e la fava della diversificazione, dell’apprezzamento “nel lungo periodo”, non farà più presa in un mercato in cui se investo al 5% riesco a costruirmi “da solo” la pensione. Il cliente vuole di più. Vorrà investire sul mercato azionario “senza perdere soldi”. Questo è ciò che farà la differenza. Ed è questo ciò che sta accadendo nell’industria del risparmio gestito in USA. Stanno pullulando ETF che hanno un massimo drow down et ETF “ a capitale garantito”, gestiti proprio con la tecnica del collar di cui vi ho appena parlato.

Questo è il servizio a valore aggiunto che si aspetta il cliente tipo, quello che per intenderci chiamerà il proprio consulente finanziario “Bro” o “Fra”.

 

E poi c’è l’ultimo mito del “risparmiatore medio”. Quello del raddoppio del capitale. Per lui è un sogno. E ancora una volta, i tassi al 5%, consentono anche questo, in un arco di tempo ragionevole. Siccome sono pigro, ho chiesto a chatgpt di calcolarmi il montante a 15 anni di un investimento al tasso composto del 5% di una somma di 10.000 euro. E Voila’. Il risultato è il miracolo atteso da tutti: 19.254 euro. In 15 anni raddoppio il capitale. Con il tasso al 5% composto posso comprare un bond zero coupon che quota 50 e vedermi restituiti 100 dopo soli 15 anni. Ma detto cosi non rende allo stesso modo che dirlo in questo modo: se compri oggi questo bond e’ come se comprassi il FTSEMib a 27.000 e lo vendessi a 54.000 tra 15 anni, va da se che e’ garantito che nel tempo questo investimento (prima o poi) sale e puoi venderlo anche dopo soli 10 anni in guadagno.

 

Con una prospettiva così il “cliente medio” si getta nelle braccia del consulente, perché’ capisce che il 5% non è solo un rendimento da conto di deposito, ma è anche la soluzione a tutti i suoi problemi, è quella cosa che soddisfa contemporaneamente i tre bisogni principali di sicurezza, certezza e raddoppio del capitale. Perche’ questo avvenga e’ necessario che l’industria o i consulenti, sfruttino al massimo tutti i vantaggi del 5%.

 

Non ci resta che ringraziare la FED e pregarla ogni giorno che “higher for longer” duri il piu’ possibile!

 

Questo report è un esempio di “commento di preapertura”, report di analisi ai mercati che Zeygos produce ogni giorno e che rende disponibile agli utenti sotto forma di abbonamento annuo al costo di soli 175 euro. Qualora volessi usufruire di un periodo di prova gratuito di un mese (senza impegno), scrivi a info@zeygos.com. saremo lieti di attivarti la prova. L’abbonamento può essere sottoscritto  anche nel sito www.zeygosonline.com

 

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