ETF: il mercato azionario è in crescita, ma gli investitori optano per i titoli di stato

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 19/07/2023 12:50

Andamento eccezionale della raccolta per il reddito fisso nel primo semestre. L'interesse verso le strategie azionarie si riduce drasticamente nel secondo trimestre. I riscatti impattano negativamente sugli strumenti legati ai metalli preziosi, soprattutto l'oro.

 

Secondo l’ultimo rapporto Morningstar sui flussi, gli investimenti in ETF azionari hanno subito un calo significativo, con una raccolta di soli 12,7 miliardi di euro nel secondo trimestre, rispetto ai 22,1 miliardi del trimestre precedente. Tuttavia, i flussi verso gli ETF azionari internazionali sono rimasti stabili, mentre è emerso un nuovo interesse per il mercato azionario giapponese.È interessante notare che i flussi verso gli ETF tematici si sono rallentati, mentre quelli verso i settori tecnologici continuano a tenere. Infine, i flussi verso gli ETF sostenibili si sono notevolmente ridimensionati rispetto agli anni precedenti.In generale, gli investitori sembrano voler sfruttare l'aumento dei rendimenti obbligazionari e stanno riequilibrando i loro portafogli per includere una maggiore esposizione al reddito fisso. Allo stesso tempo, mantengono un interesse costante per gli investimenti azionari internazionali, con un ritorno di interesse per il mercato giapponese.

 

Gli investitori preferiscono governativi e corporate

Gli investitori nel primo trimestre hanno privilegiato le esposizioni core, sia governative che societarie, a causa dell'aumento dei tassi di interesse. Prima dell'inizio del ciclo di inasprimento, non c'era alcun rendimento significativo nei mercati a reddito fisso se non nelle obbligazioni ad alto rendimento, che molti investitori erano riluttanti ad accettare per timore di un eccessivo rischio di credito. Ora è possibile trovare rendimenti interessanti nelle aree più sicure del mercato obbligazionario, quindi molti investitori stanno ribilanciando il portafoglio acquistando titoli di Stato e obbligazioni societarie investment grade. Inoltre, gli investitori stanno preferendo i titoli che si collocano nell'area media della curva dei rendimenti, mentre alcune categorie del reddito fisso a breve scadenza e indicizzate all'inflazione hanno registrato deflussi nel secondo trimestre. Nonostante le banche centrali stiano ancora portando avanti la politica monetaria restrittiva, sembra che il mercato scommetta su un picco dei tassi di interesse e quindi aggiusti i portafogli per anticipare il cambiamento di regime.

 

ETF azionari, la riscoperta del Giappone

Gli ETF azionari stanno registrando un aumento del patrimonio grazie al rally azionario, con un particolare interesse per il mercato giapponese. L'indice Morningstar Japan TME è salito del 24% in yen nel primo semestre, spinto anche dalle indicazioni della Borsa di Tokyo per migliorare la valutazione aziendale. Al contrario, gli ETF orientati al valore e quelli specializzati nei titoli energetici stanno registrando deflussi, a causa del calo delle quotazioni del petrolio.

Rallenta la raccolta di tematici e prodotti ESG
Nel 2023, gli investitori europei in ETF hanno mostrato un cambiamento di atteggiamento verso i fondi indicizzati tematici e sostenibili. Nel secondo trimestre, i flussi verso gli ETF tematici sono rallentati, passando da 800 milioni nel primo trimestre a 160 milioni. Nel complesso, gli investitori hanno preferito i fondi specializzati sull'innovazione tecnologica, che erano stati colpiti dai riscatti nel 2022, ma hanno abbandonato le strategie sul mondo fisico, come le energie alternative e la gestione delle risorse, che erano state molto popolari l'anno scorso.

 

I flussi verso gli ETF sostenibili sono diminuiti nel secondo trimestre rispetto ai primi tre mesi dell'anno. L'analisi mostra che c'è stato un rallentamento delle strategie ESG rispetto agli anni precedenti, con una percentuale più bassa di flussi verso prodotti ESG. Ciò potrebbe essere dovuto alla minore raccolta degli ETF azionari e ai forti flussi verso il debito pubblico, dove l'integrazione dei principi ESG è meno diffusa.

 

Gli investitori escono dagli ETC sull’oro
Gli ETF ed ETC sulle materie prime hanno subito deflussi per 2,4 miliardi di euro nel secondo trimestre, con gli strumenti sui metalli preziosi che hanno subito le maggiori penalizzazioni. Secondo gli esperti, ciò potrebbe indicare che gli investitori stanno diventando fiduciosi sulla gestione dell'inflazione da parte delle banche centrali e non sentono più la necessità di cercare coperture contro l'aumento dei prezzi.

 

fonte: https://www.morningstar.it/

 

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