I mercati asiatici e in particolare quello cinese sono spesso citati come opportunità di crescita per i conti delle società quotate italiane: le semestrali appena pubblicate dicono che può essere vero, ma non sempre né per tutti.
In un periodo in cui si guarda molto ai mercati asiatici e in particolare a quello cinese come opportunità di crescita dei ricavi delle società quotate italiane a vocazione internazionale, i risultati semestrali diffusi in questi giorni da numerose aziende presenti a Piazza Affari possono fornire una fotografia del contributo delle vendite di prodotti e servizi sui mercati del lontano Oriente. Un contributo che, alla prova dei fatti, risulta essere, a seconda delle società interessate, non solo di crescita ma anche di contrazione.
Voglia di stile Made in Italy
Dando una lettura ai conti semestrali appena pubblicati, secondo gli analisti di Morningstar emerge chiaro che le vendite sui mercati asiatici negli ultimi mesi hanno rappresentato un fattore vincente per molte aziende simbolo dello stile e della moda italiana. Uno dei casi più evidenti è Moncler. A livello di gruppo, nei primi sei mesi del 2023 ha messo a segno nel complesso ricavi consolidati pari a 1.136,6 milioni di euro, grazie una crescita importante del 24% anno su anno. In particolare, tra gennaio e giugno il marchio Moncler ha archiviato ricavi pari a 935 milioni, in aumento del 29% su base annua. Ma è dai dati del secondo trimestre, in cui i ricavi del brand sono stati pari a 330,2 milioni (+32%), che emerge l'impatto positivo del mercato asiatico. Infatti, l'accelerazione rispetto all'incremento già registrato nel primo trimestre dell'anno trova come motore principale il miglioramento registrato in Asia. Non solo. Al 30 giugno 2023, la rete di negozi monomarca del marchio Moncler è salito a 257 punti vendita diretti retail (Dos), arricchita nel secondo trimestre anche da una apertura in Corea (Daejeon Galleria Timeworld).
L'apprezzamento per l'Italian style da parte dei mercati asiatici trova conferma nei conti di Brunello Cucinelli che ha chiuso il primo semestre 2023 con ricavi pari a 543,9 milioni di euro, in crescita del 31% anno su anno a cambi correnti. La società giudica molto positive le vendite su tutte le aree geografiche: Americhe +23,9%, Europa +22,6%, Italia +23,7%, ma è soprattutto l'Asia a volare con una crescita boom del +55,6%.
Occhi puntati a Oriente
Un'altra big multinazionale con un'anima anche molto italiana che sta beneficiando della forza delle vendite in Cina è EssilorLuxottica. La società specializzata negli occhiali ha messo a segno un aumento dei ricavi nel secondo trimestre, favorito dalla crescita delle vendite al dettaglio nell'area Emea e, non certo secondaria, dalla continua ripresa in Cina. Il produttore di occhia da sole Oakley e Ray-Ban ha comunicato che i ricavi totali del secondo trimestre sono stati pari a 6,7 miliardi di euro, con un aumento del 4,9% a tassi di cambio correnti rispetto all'anno scorso: "Ray-Ban e Oakley hanno continuato ad avanzare con decisione, mentre il marchio regionale Bolon ha registrato un impressionante balzo di due terzi grazie alla riapertura del mercato domestico in Cina". In particolare, EssilorLuxottica ha tenuto a sottolineare che l'Asia-Pacifico si è distinta come la regione più performante del trimestre.
Un caso particolare è rappresentato da Aeffe. La società ha chiuso il primo semestre con una perdita netta consolidata di 11,65 milioni di euro rispetto all'utile di 2,86 milioni di euro del 2022 e con ricavi in calo che si attestano a 162,9 milioni di euro, rispetto a 176,5 milioni di euro del 2022 (-7,7% a tassi di cambio correnti, -7,4% a tassi di cambio costanti). Ma l’azienda ha segnalato anche di aver messo a segno un aumento dei fatturati in Asia, mercato nel quale il brand Moschino ha introdotto un sistema diretto di distribuzione.
Non solo la moda cresce in Cina
Oltre i titoli legati al concetto del Made in Italy, gli analisti di Morningstar evidenziano che anche settori prettamente industriali come il cemento hanno archiviato segnali positivi dai mercati orientali dell'area asiatica. I numeri appena pubblicati svelano che nel secondo trimestre 2023, Cementir Holding ha venduto cemento e clinker per 2,8 milioni di tonnellate, volume in diminuzione del 6,8% rispetto al medesimo periodo del 2022 a causa del rallentamento delle vendite in Danimarca, Turchia, Belgio e Stati Uniti, nonostante però l'incremento registrato su alcuni mercati, in particolare quello cinese, oltre a Egitto e, da non trascurare, Malesia. Oltre che ai volumi, anche i ricavi vedono dinamiche geografiche importanti. I ricavi delle vendite e prestazioni sono stati pari a 454,5 milioni, sostanzialmente stabili rispetto ai 455,0 milioni del secondo trimestre 2022. Per questa voce di bilancio, la diminuzione interessa principalmente l'area Nordic & Baltic, Belgio e Stati Uniti, solo parzialmente compensati dalla crescita in Turchia, Egitto e, appunto, Asia-Pacifico.
Le difficoltà in Asia delle due e delle quattro ruote tricolori
Come anticipato, a fianco delle indicazioni incoraggianti arrivate da Oriente per diverse società quotate, non mancano segnali negativi dai mercati asiatici per alcune big del listino italiano. Tra i nomi eccellenti, spicca Stellantis. Il gruppo automobilistico nel primo semestre 2023 ha registrato un forte margine di crescita in tutti i mercati in cui opera, con un rallentamento però proprio nella regione Cina/India/Asia Pacifico. L'unico mercato in contrazione risulta infatti quello di Cina-India e Asia-Pacifico, dove la società si ferma a ricavi netti per 1,98 miliardi di euro nel semestre, a fronte di 2,15 miliardi l'anno precedente, e un margine operativo rettificato del 14,8% con un risultato operativo rettificato di 294 milioni di euro, se non altro questo in crescita del +9% anno su anno.
Anche Piaggio, che pur archivia ricavi netti consolidati a livello di record storico, deve prendere atto di un certo stallo nel primo semestre 2023 del mercato dell'Asia Pacifico. Nel dettaglio, nel primo semestre 2023, i ricavi netti consolidati del gruppo Piaggio raggiungono i 1,172 miliardi di euro, il valore più alto mai registrato nel periodo di riferimento, in progresso dell'11,3% rispetto ai 1,053 miliardi al 30 giugno 2022. La crescita interessa soprattutto le aree geografiche Emea, Americhe (+13,7%) e India (+20%), mentre proprio l'area Asia Pacifico mette in mostra un fatturato sostanzialmente fermo. Risultato record anche per l'utile netto di gruppo, il miglior risultato semestrale di sempre, che con un balzo del 43,4% è salito a 64,8 milioni. A livello geografico, è la crescita dei volumi dell'area Emea & Americhe a più che compensare la lieve flessione dei mercati asiatici. Il gruppo Piaggio ha dichiarato che grazie ai miglioramenti di produttività stima di poter compensare il temporaneo rallentamento dell'area asiatica.
I mercati asiatici deludono anche BasicNet che ha registrato, nel primo semestre 2023, vendite aggregate nel mondo pari a 558,3 milioni, di cui vendite dei licenziatari commerciali e dirette per 396,2 milioni (+0,7%) e vendite dei licenziatari produttivi per 162,1 milioni (-7%). Come diversificazione geografica, la società evidenzia che le vendite dei licenziatari commerciali e dirette si confermano in crescita in Europa (+12,5%), regione che rappresenta circa il 70,6% delle vendite aggregate, mentre si riducono nelle altre regioni come Americhe -25,4%, Asia e Oceania -17,4%, Medio Oriente e Africa -14,2%), per un calo in alcuni mercati, che nel periodo precedente, avevano registrato performance di crescita straordinarie.
Fonte https://www.morningstar.it/
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