Un Ciak in Borsa!

Massimiliano Calveri Massimiliano Calveri - 03/05/2022 15:38

Durante la pandemia, uno dei settori più colpiti è stato quello cinematografico.
Sono state bloccate per diversi mesi le produzioni e chiuse le sale. Il  cinema italiano, prima dello Covid-19, godeva però di buona salute.
Nel 2019 l’Italia aveva registrato negli incassi una importante crescita. Il 2020, prima della chiusura delle sale, era iniziato con un incremento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

La successiva chiusura dei cinema ha poi determinato un crollo al botteghino e la crescita delle piattaforme di video streaming.
Molte le società italiane del settore che hanno nell'ultimo decennio deciso di debuttare in Borsa.
Il 2014 era stato ricordato come l’anno dell'arrivo in Borsa del cinema italiano. Alcune prestigiose società nazionali di produzione e distribuzione avevano, infatti, deciso di provare a percorrere la strada che negli Stati Uniti è da sempre praticata, ossia la  quotazione sui mercati. In Italia il cinema è  una vera e propria industria, anche se costante è stato l'aiuto dei finanziamenti pubblici e la partnership con soggetti pubblici nella realizzazione dei film.

La quotazione in Piazza Affari è stata una delle vie per reperire le risorse finanziarie utili a consolidare il proprio programma societario di crescita. Il passaggio da un modello di azienda familiare a quello di società industriale, necessitava il collocamento sul mercato della Borsa Italiana.
La Leone Film Group, società fondata nel 1988 da Sergio Leone, ha debuttato nel dicembre 2013.
La società ha stipulato un accordo triennale con Amazon che ha previsto l’acquisto  delle sue produzioni.
Nel 2014 è stata la volta della Notorious Pictures.

È stata poi la volta della IIF, Italian International Film, fondata da Fulvio Lucisano: a sbarcare sul listino è stata la capogruppo Lucisano Media Group.
Al recente periodo risale la quotazione della Fenix Entertainment.
Quotata è anche  la Iervolino Entertainment, fondata nel 2011, che ha come azionisti di maggioranza Andrea Iervolino e Monika Bacardi.
Diverse, poi, sono le realtà storiche non quotate sui mercati.

Realtà storica del settore è la Filmauro, fondata nel 1975 da Luigi De Laurentiis e dal figlio Aurelio. Risale a qualche anno dopo, la fondazione, da parte di Maurizio Totti, della Colorado Film.

Il panorama si completa con i produttori emergenti e indipendenti: tra questi Cattleya,
Wildside, Pepito Produzioni, Frenesy, MariFilm e tanti altri.
Di seguito gli andamenti negli ultimi anni delle sopracitate realtà che sono quotate a Milano.
Grafici, dal mio punto di vista, non particolarmente brillanti..







Massimiliano Calveri

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