Un certificato maxi cedola sui bancari

Gabriele Bellelli Gabriele Bellelli - 16/02/2022 09:06

Recuperare oppure posticipare le minusvalenze è uno degli obiettivi finanziari più perseguito dai risparmiatori ma spesso è perseguito in modo improvvisato, ricordandosi solo all’ultimo momento delle minusvalenze in scadenza entro fine anno.

Così facendo il risparmiatore è costretto ad acquistare al volo i certificati maxi cedola emessi verso fine anno che spesso sono da utilizzare in stile “usa e getta” e che, oltre ai costi di cui sono gravati, spesso presentano una struttura o dei sottostanti che non sono compatibili con la pianificazione del singolo investitore.

Dal punto di vista operativo invece l’ideale sarebbe pianificare per tempo, organizzando fin da inizio anno il percorso di recupero delle minusvalenze.

 

È proprio in questa direzione che si muove la nuova emissione dei Maxi Cash Collect di Bnp Paribas.

Un esempio è costituito dal certificato "Maxy cash collect" con codice isin NLBNPIT17RC7 e costruito sui titoli del settore bancario UniCreditBanco BPMSociete Generale e Mediobanca.

 

 

Entrando nel dettaglio del prodotto:

-Il nome commerciale è Maxi Cash Collect

-Il codice ISIN è NLBNPIT17RC7

-L'Emittente è Bnp Paribas

-Obiettivo finanziario: recupero minusvalenze e entrata periodica

-Tipologia: capitale condizionatamente protetto

 -La quotazione attuale del certificato è in area 103 euro 

-La scadenza naturale è prevista il 7 febbraio 2025, salvo che si attivi l’opzione “autocall” che prevede il richiamo anticipato del certificato

-Il prodotto è quotato sul segmento Sedex di Borsa Italiana 

-I sottostanti sono i titoli UniCredit, Banco BPM, Societe Generale e Mediobanca

-Lo Strike è posto rispettivamente a 13,99 per UniCredit, a 2,743 per Banco BPM, a 32,685 per Societe Generale e a 10,11 per Mediobanca

-La barriera capitale è “discreta” (attiva solo a scadenza) ed è posta rispettivamente a 8,394 per UniCredit, a 1,6458 per Banco BPM, a 19,611 per Societe Generale e a 6,066 per Mediobanca

-La struttura cedolare è quella classica di un cash collect con il pagamento di cedole periodiche ma in questo caso la caratteristica saliente è che la prima cedola è maxi

-L'importo della prima cedola è del 13%

-L'importo della cedole successive è del 1%

-La frequenza di pagamento della cedola è trimestrale

-Tutte le cedole godono dell'effetto memoria

-È prevista l’opzione “autocall” a partire dalla seconda data di rilevazione (agosto 2022)

-Le cedole e le eventuali plusvalenze di prezzo (differenza positiva tra il prezzo di acquisto e quello di vendita o di rimborso) costituiscono “reddito diverso” per cui possono essere utilizzati per recuperare eventuali minusvalenze pregresse.

 

NLBNPIT17RC7 bnp paribas

Fonte Investimenti.Bpnparibas.it

 

Analisi della struttura del certificato

In occasione della prima data di rilevazione la cedola condizionata ammonta al 13%.

Entrando più nel dettaglio, in occasione della prima data di rilevazione possono verificarsi due scenari:

-tutti i sottostanti quotano ad un livello uguale o superiore alla barriera maxi premio (posta al 50% dello Strike): il certificato paga la cedola del 13% e si va alla rilevazione successiva.

-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore alla barriera maxi premio: il certificato non paga la cedola, che comuqnue gode dell'effetto memoria, e si va alla rilevazione successiva.

 

 

A partire dalla seconda data di rilevazione e fino a scadenza l'importo della cedola diventa del 1% e si attiva l'opzione autocall per cui da questo momento in poi potranno verificarsi tre scenari:

-tutti e tre i sottostanti hanno una quotazione uguale o superiore allo Strike: in questo caso scatta l'opzione autocall per cui il certificato rimborsa in anticipo, mantenendo la protezione del capitale e pagando la cedola del 1% (grazie all'effetto memoria, potranno inoltre essere recuperati eventuali premi non pagati precedentemente). 

-almeno uno dei tre sottostanti quota ad un livello inferiore rispetto al valore iniziale ma tutti quotano ad un livello uguale o superiore rispetto alla barriera cedola (posta al 60% dello Strike iniziale): in questo caso non scatta l'opzione autocall, il certificato paga la cedola del 1% (grazie all'effetto memoria, potranno inoltre essere recuperati eventuali premi non pagati precedentemente) e si va alla data di rilevazione successiva.

-almeno uno dei sottostanti quota sotto il valore della barriera cedola: in questo caso il certificato non paga la cedola, che però non è automaticamente persa in quanto gode dell'"effetto memoria", e si va alla successiva data di rilevazione.

 

 

Salvo richiamo anticipato (attivazione dell'opzione autocall), questi tre scenari si verificheranno ad ogni data di rilevazione fino alla naturale scadenza nel febbraio 2025.

 

 

A scadenza si potranno verificare 2 scenari:

-tutti i sottostanti quotano ad un livello uguale o superiore alla barriera capitale: in questo caso il certificato mantiene la protezione del capitale, rimborsa il capitale a 100 e paga l'ultima cedola del 1%, oltre a recuperare eventuali cedole non pagate in precedenza grazie all'effetto memoria.
-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore alla barriera capitale: in questo caso il certificato perde la protezione e rimborsa la performance negativa del titolo "worst of", ossia che ha registrato la performance peggiore durante la vita del certificato. Entrando più nel dettaglio, il prezzo di rimborso sarà calcolato attraverso la formula (prezzo finale/Strike)*100.

 

L'immagine sottostante descrive l'analisi di scenario a scadenza (fonte Cedlabpro) del certificato appena descritto 

NLBNPIT17RC7 analisi di scenario

 

 

 

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Buon investing!

Gabriele

 

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