Un certificato a capitale protetto

Gabriele Bellelli Gabriele Bellelli - 16/05/2023 09:16

Ieri ho postato un file con alcuni certificati a capitale protetto (puoi consultare il file excel cliccando su questo link) e ho ricevuto un paio di domande in merito ad un certificato a capitale protetto “equity protection” emesso da SmartETN che era stato descritto in un webinar con l’emittente (che puoi rivedere cliccando su questo link) per cui ho deciso di dedicargli un breve articolo che ne riassuma le caratteristiche.

 

 

Mi riferisco al certificato a capitale protetto “equity protection cedola”, emesso da SmartETN, con isin IT0006755133 e costruito su un paniere di azioni (Eni, Enel e Generali assicurazioni).

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Le caratteristiche principali di questo prodotto sono:

-tipologia: certificato a capitale protetto

 

-protezione: 100%

Questo significa che a scadenza rimborsa il 100% del valore nominale di emissione, ossia 1.000 euro, salvo default dell’emittente.

 

-attualmente quota in area 995 euro e quindi ad un livello inferiore al prezzo di emissione

 

-emittente: SmartETN

 

-mercato di quotazione: Cert-X

 

-paniere: è composto da 3 big di Borsa Italiana che sono Eni, Enel e Generali assicurazioni

 

-scadenza: 2 marzo 2028

Occorre verificare che sia in linea con la pianificazione finanziaria personale, in particolare con l’ottica temporale.

 

-cedola annuale: incondizionata

Questo significa che viene erogata indipendentemente dall’andamento dei sottostanti.

 

-importo della cedola: 2%

 

-a scadenza: nello scenario negativo, rimborsa il 100% del valore nominale e quindi 1.000 euro a certificato.

Altrimenti liquida un importo collegato alla performance del sottostante moltiplicata per la leva.

 

-leva 115%

 

-non è presente un CAP.

Questo significa che non c’è un tetto massimo al valore di rimborso a scadenza.

 

-non è presente l’autocall per cui il certificato non può essere richiamato in anticipo ma giungerà alla naturale scadenza

 

-fiscalità: le plusvalenze di prezzo costituiscono “reddito diverso” e possono essere utilizzate per recuperare eventuali minusvalenze pregresse contenute nello zainetto fiscale. Al contrario invece le cedole “incondizionate” generano “reddito di capitale” e non possono essere utilizzate per compensare minusvalenze.

 

 

 

Dal punto di vista operativo, la struttura è semplice.

In occasione delle date di rilevazione annuali, la cedola è “incondizionata”, ossia viene erogata indipendentemente dall’andamento dei sottostanti, ammonta al 2% e costituisce il rendimento minimo offerto dal certificato.

 

 

A scadenza possono verificarsi due scenari:

-tutti i sottostanti quotano ad un livello uguale o superiore al livello dello Strike: in questo caso il certificato mantiene la protezione del capitale, rimborsa 1.000 euro (100% del valore nominale) e paga la performance positiva del sottostante in leva.

-almeno uno dei sottostanti quota ad un livello inferiore al valore dello Strike: in questo caso il certificato rimborsa 1.000, ossia il 100% del valore nominale di emissione, mantenendo la protezione del capitale.

 

 

Buon investing,

Gabriele

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