Tempo di ribilanciamenti

Paolo Belvederesi Paolo Belvederesi - 28/06/2024 09:46

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Mancano ormai pochi giorni alla fine del trimestre e del primo semestre dell’anno. E’ tempo di ribilanciamenti dei portafogli. Le scelte da fare sono molteplici. Esse riguardano non solo la scelta del peso da attribuire alle varie asset class (azioni, bond, commodities, bitcoins, divise) ma anche scelte all’interno delle asset class. Abbiamo visto che il dilemma che vivono i gestori del mercato azionario è se rimanere investiti sui titoli growth e precisamente sui magnifici 7-8 o se iniziare a diversificare maggiormente i portafogli, riducendo la concentrazione sui “magnifici” e incrementando l’esposizione sui titoli value, sulle small cap o semplicemente sull’ETF che replica lo S&P500 equipesato. 

L’immagine che appare dallo spaccato settoriale di ieri mostra una netta sovra performance dei titoli del comparto consumer discretionary e del comparto tech. Gli altri settori hanno registrato performance negative. Questo farebbe pensare ad una contro rotazione, a favore dei titoli growth e a scapito dei titoli value. Non è proprio così. I numeri di cui sopra sono sporcati dalla performance di Amazon e di Tesla. Amazon è salita del 4% a causa della partecipazione del 16% detenuta su Rivian il cui titolo è salito del 23% dopo l’accordo con VOW. Tesla ha registrato una performance positiva di oltre il 4% a causa degli acquisti degli investitori retail che, nuovamente, hanno comprato Apple, Tesla e Arm. Ma gli altri titoli del comparto tech sono stati per lo più oggetto di vendite fin dall’apertura, ad indicare una progressiva disaffezione dei gestori verso il comparto.

Non può passare poi inosservato il sell off sul mercato europeo nella seduta di ieri.

 

 

Il grafico del futures sull’eurostoxx 50 descrive in modo molto chiaro il pattern di ieri. Verso le 11.00 ora italiana, sul mercato è stato riversato un basket trade in vendita, di grossa size che ha messo una fortissima pressione all’indice fino a che esso non è stato completato nell’esecuzione poco dopo l’apertura del mercato USA. Trattasi con tutta probabilità di un basket in vendita immesso da investitori USA, per ridurre l’esposizione sul mercato azionario Europeo (è la seconda volta che questo accade negli ultimi giorni).

Solitamente, tali pattern danno dei segnali chiari sul posizionamento futuro degli operatori.

 

Al contempo, sul mercato dei bond e precisamente sul comparto dei bond governativi USA a lunghissima duration si è assistito ad un flusso in acquisto molto importante. Nella seduta di lunedi sono confluiti nell’ETF Ishares 20+ ETF, conosciuto con il ticker TLT, ben 2.7 miliardi di USD. Trattasi dell’afflusso giornaliero più grande da quando è stato creato l’ETF nel 2002. Esso porta gli afflussi da inizio anno a 4.4 miliardi di USD e sta ad indicare un processo di rotazione a favore dell’asset class obbligazionaria.

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La scelta di duration cosi lunghe evidenzia la view pro taglio dei tassi da parte degli operatori. Molti di essi ritengono che la FED proceda a maggiori tagli rispetto a quelli annunciati dalla FED che prevedono un taglio nel 2024 ed un totale di 125 bp di tagli entro la fine del 2025. Il mercato degli swap prezza al momento tagli per 165 bp.

 

In estrema sintesi, rischiando anche di banalizzare un po’, nel mercato stiamo assistendo a progressivi disinvestimenti sul comparto azionario che riguardano sia il mercato Europeo sia il mercato azionario USA a favore di acquisti di bond ad elevata duration. Trattasi probabilmente di ribilanciamenti di fine semestre, in vista di un secondo semestre che in molti ritengono che sarà caratterizzato da una minore euforia del comparto tech a vantaggio delle altre categorie di azioni e dal progressivo recupero del comparto obbligazionario a scontare uno scenario caratterizzato da maggiori tagli dei tassi da parte della FED.

 

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