Questa analisi è basata sul confronto tra i Put/Call ratio dei Volumi e dell’Open Interest delle Opzioni con lo scopo di vedere quali sono le principali forze in atto su Indice e singole Azioni in base al posizionamento degli Opzionisti.
Spiegazione della Tabella
Prendo in considerazione il P/C ratio sia basato sui Volumi che sull’Open Interest, dando maggior peso a quello calcolato con l’Open Interest.
In genere considero solo i Titoli che abbiano un Open Interest piuttosto elevato- meglio ancora, che abbiano un valore di contratti in Opzioni che rispetto alla capitalizzazione del titolo siano superiori al 2% (in questo caso ho abbassato i requisiti all’1,5%)- mostro solamente questi in Tabella.
Un P/C ratio maggiore di 1 significa prevalenza di Put (rispetto alle Call). Questo conduce ad un sentiment negativo oppure, se si tratta di un titolo ad elevata capitalizzazione, il significato è legato ad una copertura di portafoglio in previsione di una forza relativa inferiore del Titolo rispetto al mercato.
Un P/C ratio minore di 1 significa prevalenza di Call, e questo è da considerarsi un Sentiment positivo sul titolo. Di solito uso come filtro un P/C ratio minore di 0,8 e maggiore di 1,2 dando sempre maggior rilevanza al P/C ratio inerente all’Open Interest.
Analisi della Tabella
Vediamo la tabella aggiornata con i dati di chiusura del 26 febbraio- i Volumi rappresentano tutti i Volumi dall’inizio del mese- gli Open Interest sono quelli riferiti al giorno precedente:
Nella 2° riga si nota che il P/C ratio inerente alle Opzioni sull’indice Ftse-Mib (le Mibo) è pari a 0,77 per i Volumi e 0,87 per l’Open Interest.
Sono valori ben sotto alla media. Nel complesso ciò denota un Sentiment Positivo anche in virtù di un aumento delle Opzioni trattate- ma più sotto approfondiamo meglio e cercheremo maggiore precisione.
Se guardiamo la penultima riga abbiamo invece il Totale del P/C ratio delle Opzioni su Azioni che è intorno alla media si per Volumi e leggermente sopra per l’Open Interest, fatto che denota un certo equilibrio. Nell’ultima riga si tiene conto, nel calcolo del P/C ratio, dei pesi di ciascuna azione all’interno dell’Indice. I valori in questo calcolo diminuiscono e sono decisamente bassi per i Volumi. Nel complesso si conferma un Sentiment Positivo
Passiamo ora a vedere in dettaglio i titoli con maggiori contrattazioni sulle Opzioni.
I titoli con un “Sentiment” positivo (e che possono sovraperformare il mercato) sono:
Banco Popolare: è il 3° mese che sta tra i Positivi a dicembre e con controvalore delle Opzioni in crescita e sopra alla media (il che rafforza il segnale)
Finmeccanica: P/C ratio decisamente basso per i Volumi ed Open Interest oramai da 8 mesi – il controvalore delle Opzioni è in leggero aumento
Telecom: P/C ratio basso soprattutto per i Volumi – il controvalore delle Opzioni è in crescita e superiore alla media, segno che sul titolo vi sono manovre
World Duty Free: lo metto anche con un controvalore inferiore all’1,5% poiché il P/C ratio è assai basso per i Volumi ed Open Interest da oramai 4 mesi anche se in leggero aumento- il controvalore delle Opzioni è stabile.
Titoli Moderatamente Positivi:
Banca Mps: P/C ratio assai basso soprattutto sull’Open Interest- il controvalore delle Opzioni è nella media. Poiché su questo titolo è previsto un aumento di capitale che impatterà anche sulle Opzioni (con modalità abbastanza complesse) è meglio non considerare questo titolo.
Titoli su cui sono state effettuate Coperture e pertanto con “Sentiment” negativo sono:
Enel: ha un P/C ratio alto sui Volumi ed Open Interest anche se in leggero calo- il controvalore delle Opzioni è stabile
Intesa Sp: è aumentato il P/C rati soprattutto sui volumi- il controvalore delle Opzioni è in leggero aumento
Pirelli: è da qualche mese tra le Coperture - il controvalore delle Opzioni è in aumento
Saipem: in crescita P/C ratio su Volumi ed Open Interest- il controvalore delle Opzioni è in aumento
In generale, uno studio più approfondito sulle dinamiche degli Open Interest di titoli come: Enel, Generali, Intesa SP., Unicredito conferma come su questi titoli si siano effettuati acquisti di Put non tanto perché si pensi che essi possano sottoperformare l’Indice, ma soprattutto per coprire dei portafogli di Azioni (di grossi gestori) italiane che hanno incrementato questi titoli.
Ricordo che questa lettura non è statica, ma dinamica (come tutti i dati di borsa) ed andrebbe aggiornata almeno ogni 2 settimane, per vedere se ci sono sostanziali variazioni della lettura dei valori.
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