Rassegna Settimanale Mercati Finanziari - 29 Marzo 2025

Michele Clementi Michele Clementi - 29/03/2025 07:14

DAZI SULLE AUTO: CHI SONO I PRINCIPALI PAESI COLPITI

Donald Trump ha annunciato l'introduzione di dazi del 25% su tutte le automobili importate negli Stati Uniti. Questa misura avrà un impatto significativo sul mercato automobilistico, probabilmente causando sia un aumento dei prezzi sia un maggiore spostamento verso i veicoli prodotti localmente.

Attualmente, circa il 50% della domanda statunitense di automobili è coperta dalle importazioni. L'aumento dei prezzi dei veicoli, conseguenza diretta dei dazi, potrebbe alimentare l'inflazione nel breve termine, rappresentando una sfida per l'economia americana.

Dal punto di vista delle case automobilistiche, Tesla sarebbe l'azienda meno penalizzata, poiché assembla il 100% dei veicoli venduti negli Stati Uniti all'interno del paese. Seguono Mercedes (83%), Ford e BMW (78%), e General Motors (67%).

I paesi più colpiti da questa misura sono Messico, Giappone, Corea del Sud, Canada che esportano una quota significativa di veicoli negli Stati Uniti e in misura minore, la Germania.

AGENZIA DELLE ENTRATE

Il fisco italiano ha richiesto a Meta, X e LinkedIn il pagamento di 1,04 miliardi di euro di IVA per gli anni 2015 e 2016, in scadenza. Meta dovrebbe versare 887,6 milioni, X 12,5 milioni e LinkedIn 140 milioni. Secondo Reuters, la richiesta deriva da un’indagine per frode fiscale che ha esaminato la gestione dei dati personali degli utenti. Le autorità italiane ritengono che la cessione dei dati in cambio dell’accesso gratuito costituisca un contratto e vada quindi tassata. Meta ha respinto l’accusa, dichiarandosi “fortemente in disaccordo” con l’applicazione dell’IVA all’accesso alle piattaforme online.

In sostanza, la cessione dei dati in cambio dell'accesso gratuito da parte di chi fruisce del servizio andrebbe considerata un vero e proprio contratto, in cui le informazioni dell'utente diventano una merce: in effetti, proprio quei dati permettono alla piattaforma di avere un profitto economico.

Curiosità:

L’oro non è il metallo più caro al mondo. Negli ultimi anni, il rodio ha guadagnato sempre più valore, superando persino l’oro e diventando uno dei metalli più preziosi e richiesti. Sebbene sia meno noto al grande pubblico, il suo prezzo elevato e la crescente domanda lo rendono un elemento di fondamentale importanza. Ma cosa rende il rodio così speciale?

Il suo nome deriva dal greco "rhodon" (rosa) per via del colore dei suoi sali, anche se, nella sua forma pura, appare bianco-argenteo. Tuttavia, la sua vera forza risiede nelle eccezionali proprietà fisiche: è estremamente resistente alla corrosione, incredibilmente duro e ha un punto di fusione elevatissimo, vicino ai 2.000 gradi centigradi. Queste caratteristiche lo rendono indispensabile in numerosi settori industriali, tra cui l’illuminazione e la produzione automobilistica. Inoltre, viene utilizzato in gioielleria, spesso come placcatura per i gioielli in oro bianco, conferendo loro una lucentezza duratura e raffinata.

Per fare un confronto, mentre l’oro costa circa 90 euro al grammo, il rodio arriva a ben 170 euro al grammo, quasi il doppio.

Ma perché il rodio è così prezioso? Principalmente per la sua rarità: ogni anno ne vengono estratte soltanto 30 tonnellate, a fronte delle 3.000 tonnellate di oro. Questa scarsità, unita alla sua versatilità e alle sue proprietà uniche, lo rende uno dei metalli più ambiti e costosi al mondo.

Si può investire nel rodio comprando fisicamente dei lingotti, oppure con i CFD in diverse piattaforme o comprando un ETC su Londra - GB00B684MW17 - emesso da Xtrackers, è fisico, ma non è armonizzato Ucits.

LA SETTIMANA IN BORSA

La settimana si conclude con un segno negativo sui mercati, in particolare sugli indici europei, che dopo i recenti massimi sono stati colpiti da prese di beneficio. Il principale motivo di questa incertezza è l’annuncio dei dazi sul settore automobilistico da parte del Presidente Trump, una notizia che ha destabilizzato gli investitori.

I principali indici europei hanno chiuso in ribasso:

  • DAX: -1,9%

  • CAC: -1,6%

  • FTSE MIB: -0,8%

  • Londra: +0,1% (in controtendenza, probabilmente perché, essendo fuori dall’Unione Europea, sta seguendo una dinamica indipendente).

Trump e i Nuovi Dazi: Impatti sui Mercati

Venerdì sera, il Presidente Trump si è dichiarato disposto a negoziare con i Paesi colpiti dai dazi, la cui entrata in vigore è prevista per il 2 aprile. Tuttavia, ha contemporaneamente annunciato nuovi dazi anche per il settore farmaceutico, senza chiarire come verranno applicati e a chi.

Questa incertezza ha influenzato anche i mercati americani:

  • S&P 500: -1,5%

  • Nasdaq: -2,6%

Indicatori Macro: Stagnazione e Incertezza

Gli indicatori economici sono contrastanti. I dati "hard", come il PIL, proiettano una stagnazione per il primo quadrimestre del 2024. Le previsioni delle Fed regionali variano:

  • Fed di Atlanta: +0,2%

  • Fed di New York e St. Louis: tra +2,2% e +2,7%

Parallelamente, i dati "soft", come le indagini sulla fiducia dei consumatori, indicano una crescente preoccupazione per l'economia. Gli americani temono un rallentamento della crescita e un ritorno dell'inflazione, causato proprio dai dazi imposti da Trump. Questo tema domina sia le testate giornalistiche che i social network.

In questo contesto, le dichiarazioni del Presidente si stanno imponendo come un elemento "soft" capace di influenzare il sentiment degli investitori nel breve termine. Tuttavia, c'è il timore che tali prese di posizione possano avere un impatto più profondo e diventare un problema "hard" per l'economia reale.

Il Quadro Tecnico degli Indici Americani

Un altro elemento chiave è la situazione tecnica degli indici americani, che stanno testando la media mobile a 200 giorni. Questo livello rappresenta una resistenza cruciale per la ripresa dei mercati: se gli indici non riuscissero a superarlo nella prossima settimana, il periodo di debolezza potrebbe prolungarsi ulteriormente. È come un nuotatore che lotta contro le onde: più tempo passa sott'acqua, più perde forza per riemergere.

Prospettive per la Prossima Settimana

La prossima settimana sarà determinante. Le ultime due settimane di marzo tendono a essere deboli a causa delle scadenze tecniche dei derivati. Tuttavia, aprile è storicamente un mese di ripartenza. Se il rimbalzo non dovesse concretizzarsi, si dovrà prendere atto di un cambiamento nel contesto di mercato. In tal caso, l’attesa per le trimestrali avverrebbe in un clima di negatività che non favorirebbe nuovi acquisti.

L'incertezza resta alta: le prossime mosse di Trump e i dati macro definiranno la direzione dei mercati nelle settimane a venire.

 

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