Dato che le intenzioni espansive della Bce sono ormai conclamate (e quelle della Fed le scopriremo nelle prossime ore) in molti si aspettano che la nuova ondata di liquidità porterà una bella bolla sull'azionario italiano.
Secondo me l'ipotesi non è da escludere se consideriamo che il nostro Borsino è stato trascurato dagli ultimi anni di rubinetti aperti:
e in una nuova fase di brutale caccia ai rendimenti non è peregrina l'ipotesi che si punti proprio sul nostro azionario, il quale offre prezzi ancora molto competitivi.
Tra l'altro nella valutazione di questo scenario ci aiuta il monitoraggio dei volumi:
è molto semplice notare come dopo la fase d'oro della nostra Borsa (1997-2007) i volumi sono drasticamente crollati, a causa di diversi motivi, tra cui la fallimentare unione con la Borsa inglese (LSE), il delisting di molte aziende anche importanti (Luxottica, Pirelli, Yoox...), l'instabilità politica ed economica, la crisi del sistema bancario:
ma è proprio l'appetibilità dei prezzi del settore bancario che potrebbe far scattare l'interesse degli investitori speculatori.
Inoltre, spesso abbiamo detto che l'indice italiano negli ultimi anni si è inoltrato in una lunga "gabbia accumulativa":
e insomma, dopo più di dieci anni di accumulazione... sarebbe auspicabile che, fra qualche mese o anno, flussi consistenti tornino a gonfiare i corsi azionari trasformando così l'accumulazione in un potente mark-up.
Ovviamente questo potrà avvenire solo quando la resistenza del 2015-2018 verrà rotta con volumi considerevoli... fino ad allora tutto può succedere, anche tornare sui minimi dell'anno o del 2016... e questo significa che, per vedere la partenza di un rialzo epocale, si devono invertire le condizioni ribassiste a cui abbiamo assistito in tutti questi anni:
Volumi crescenti sui ribassi e minori sui rialzi.
Tra l'altro abbiamo notato come il biennale partito a inizio 2019 non sia stato appoggiato da volumi rilevanti:
tanto che gli indicatori volumetrici hanno emanato segnali di debolezza per tutto l'anno:
e ancora adesso lasciano intuire che sarebbe opportuna una nuova fase di shake-out prima di ammettere un ipotetico rialzo folle ed epocale.
Per quanto mi riguarda sarà solo quando l'indicatore tornerà a salire in concomitanza con i prezzi:
che prenderò una posizione rialzista di medio-lungo termine.
E lo stesso posso dire del Dax:
che ancora segna una pericolosa divergenza con l'indicatore volumetrico.
Ma vediamo cosa sta succedendo in queste ore:
insieme alla rottura della media mobile verde, è arrivato anche il segnale di svolta del T+2:
e l'aumento della volatilità:
è molto vicino al segnale di svolta del T+2 anche il Prezzi per volumi:
con volumi in forte aumento sui recenti ribassi:
Il Battleplan è quasi perfetto:
quindi per ora rimaniamo su questa strada.
Analisi a cura di Paola Migliorino
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