Profumo di Caffe'

Maurizio Mazziero Maurizio Mazziero - 06/06/2017 12:01

 

Dai massimi di novembre il caffè ha perso ormai il 30%, arrivando in una zona che in gergo si può definire “di valore”. È forse giunto il momento di comprare?

Il primo elemento da tenere conto è che vi sono due specie di caffè:

  • Arabica: si sviluppa con temperature fra i 15 e 24 gradi in zone collinari e di montagna, sino ai 2.000 metri di altezza.
  • Robusta: si sviluppa con temperature fra i 24 e 30 gradi in zone che vanno dal livello del mare sino a 800 metri di altezza.

Ne consegue che la coltivazione di robusta è meno critica, mentre il raccolto di arabica difficilmente può avvenire in modo meccanico.

 

Per contro la produzione mondiale è per il 63% di arabica e 37% di robusta, con l’arabica che sta guadagnando quote di mercato rispetto alla robusta (dati ICO).

La produzione globale nel 2016 è risultata leggermente in deficit rispetto al consumo, ma per comprendere meglio le dinamiche occorre scendere a un maggior dettaglio.

Brasile e Vietnam sono i due maggiori produttori di caffè, insieme rappresentano il 53% del mercato globale; il primo produce per l’80% arabica, mentre il secondo produce quasi esclusivamente robusta (dati USDA).

Il Brasile presenta un surplus di produzione e scorte rispetto al consumo percentualmente più elevate rispetto al Vietnam, segno indiretto che la qualità arabica è ben fornita.

A questo punto occorre introdurre un ulteriore elemento: le quotazioni di New York si riferiscono alla qualità arabica, mentre la robusta è contrattata a Londra. A complicare le cose si aggiunge una quotazione differente: centesimi per pound a New York e dollari per tonnellata a Londra.

La tabella consente di calcolare un’equivalenza delle quotazioni e si scopre che la robusta quota il 28% in meno dell’arabica (le dimensioni dei contratti e i fattori di conversione si possono trovare nel libro “Investire in materie prime”).

Questo per dire una semplice cosa: pur essendo la robusta di qualità inferiore, variando la miscela essa può rappresentare un valido ingrediente sostitutivo.

Ne consegue quindi che, almeno in linea teorica, c’è spazio per far scendere ulteriormente i prezzi del caffè robusta.

Tuttavia se osserviamo un grafico a 15 anni possiamo notare che ci si trova molto vicini a una zona di supporto di lungo termine e quindi può valer la pena di tenere sott’occhio le quotazioni del caffè.

Operativamente la discesa sotto 120 centesimi per pound potrebbe innescare i primi rimbalzi, occorre quindi attendere dei chiari segnali di inversione, in base all’analisi tecnica, per entrare al rialzo. Nel contempo non si può trascurare la possibilità che le quotazioni possano oscillare per diverso tempo nella zona dei minimi, un po’ come avvenne tra il 2005 e il 2008.

Forse è solo una sensazione, ma io inizio a sentire profumo di caffè.

Maurizio Mazziero
www.mazzieroresearch.com

 

Socio Professional SIAT 2017

 

 

 

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