A livello globale, i mercati azionari rimangono in modalità “risk on” e continuano nel movimento di rimbalzo di breve periodo, che si è sviluppato in seguito al forte ribasso di inizio anno.
A livello di singoli indici invece si notano differenze sia a livello di tendenza dei prezzi che a livello di forza relativa.
L'indice americano S&P500 si conferma il migliore sia a livello di tendenza che di forza relativa rispetto agli altri principali indici mondiali.
Dal punto di vista grafico, la tendenza di medio periodo rimane all'interno di una fase di congestione laterale mentre il breve periodo è al rialzo e presenta quotazioni che sono su importanti livelli di resistenza, oltre che ad un passo dai massimi storici.
L'approdo ai massimi storici è probabilmente nelle mani dei risultati delle trimestrali che questa settimana vedrà la pubblicazione dei numeri di importanti big del calibro di Apple, AT&T, Ebay, Procter & Gamble, Twitter, Boeing, Facebook, Amazon, Colgate Palmolive, Ford motors ed Exxon mobile.
Per consultare l'elenco completo delle trimestrali, cliccare su questo link.
In Europa l'indice più brillante si conferma il Dax che ha superato di slancio il livello del massimo relativo precedente.
Dal punto di vista grafico, l'indice tedesco presenta una tendenza rialzista di breve periodo mentre il medio periodo resta ancora incanalato all'interno di una fase ribassista, come risulta evidente nel grafico sottostante.
L'indice italiano Ftse Mib continua nel suo movimento di rimbalzo ma resta l’indice più debole sia a livello di forza relativa che a livello grafico (se osservate i grafici precedenti di Dax ed S&P500, noterete che il nostro indice è l’unico a non aver rotto al rialzo l’area di resistenza costituita dal massimo relativo precedente).
La debolezza del nostro indice è causata dall'elevata incidenza del peso dei titoli del settore bancario, all’interno del paniere Ftse Mib, che stanno zavorrando negativamente il nostro mercato.
Personalmente ho pochi dubbi sul fatto che il nostro mercato non invertirà la tendenza e non darà segnali di recupero della forza relativa fino a quando i titoli del settore delle banche resteranno impostati al ribasso in ottica di medio periodo e presenteranno una scarsa forza relativa.
Entrando nel dettaglio dei titoli di piazza Affari, occorre rilevale come molti dei principali titoli stiano disegnando congestioni sui massimi di periodo (come ad esempio Azimut, Campari ed UnipolSai) oppure siano a contatto con importanti aree di resistenza (come ad esempio Eni, Fca, Cnh industrial, Exor, Prysmian, Bper e Banca Mediolanum).
Se i titoli non troveranno la forza per rompere subito al rialzo, il rischio è quello di assistere ad una correzione tecnica.
Sebbene l’impostazione di medio periodo rimanga ribassista, migliora la forza dell'azionario dei paesi emergenti che mostrano finalmente segnali positivi, soprattutto grazie al traino dei paesi produttori di petrolio.
Il cambio Euro-Dollaro Usa continua a muoversi all'interno del suo movimento laterale di congestione di medio periodo e, dal mio punto di vista, l'operatività più saggia consiste nell'aprire posizioni sul Dollaro (magari utilizzando obbligazioni) in area 1,14-1,15 per chiuderle in area 1,08-1,10.
Sempre interessanti anche oro e argento.
L'oro disegna una congestione sui massimi di periodo e conferma l'inversione della tendenza ribassista di medio-lungo periodo, come illustrato nel grafico sottostante, e se riparte al rialzo è da mettere in portafoglio.
In settimana ha dato segnali di risveglio l'argento che ha messo a segno un allungo rialzista e sembra voler recuperare il terreno nei confronti dell'oro.
A livello di singoli titoli, segnalerei di puntare i fari su:
-Reply: dopo l'allungo rialzista che ha portato il titolo a battere nuovi massimi storici, le quotazioni stanno correggendo e disegnando una "flag" (bandiera) che è un movimento grafico che generalmente rappresenta una pausa delle quotazioni prima di una nuova partenza in direzione della tendenza in atto.
Se riparte al rialzo, è un titolo da fare secco…
-RCS disegna un "trading gap” che è un pattern con una buona affidabilità statistica.
Se il titolo rompe i massimi dell’attuale fase di congestione, scatta il segnale di ingresso.
-Moleskine: è un titolo che presenta discreti numeri di bilancio uniti ad una tendenza dei prezzi definita e sorretta da una buona forza relativa.
Gli ingredienti per fare bene ci sono tutti per cui su correzione è possibile cercare un punto di ingresso con obiettivo i massimi dalla quotazione in area 2,39 euro.
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Gabriele
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