Draghi parla e conferma l'aumento del QE europeo ma gli investitori, che evidentemente non sono mai sazi della "dose" che le banche centrali somministrano, ragionano di pancia e, di conseguenza, sul mercato iniziano le vendite che portano ad una chiusura negativa della settimana borsistica.
Dal mio punto di vista, nei prossimi giorni gli investitori smaltiranno la delusione, torneranno sui propri passi e, di conseguenza, mi aspetto una ripresa della fase rialzista.
In altre parole, ritengo che la correzione attuale sia da intendersi come un'occasione di ingresso sul mercato.
Non è infatti casuale che i miei modelli operativi siano in fase di "allerta pre-buy" sul mercato azionario, in particolare su S&P500 e Dax, che sono gli indici che presentano la maggiore forza relativa.
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Dopo le parole di Draghi, adesso è il turno della Fed ed i fari sono puntati sulle decisioni, e soprattutto sulle parole, della Yellen nella riunione del prossimo 15 dicembre.
In attesa delle decisioni della banca centrale in merito ai tassi di interesse (personalmente mi aspetto un lieve aumento), l'indice americano S&P500 resta sui massimi di periodo e, tra i principali indici mondiali, continua a presentare la migliore impostazione grafica, unita alla maggiore forza relativa.
In Europa, l'indice azionario tedesco Dax corregge in modo marcato, ma fino a quando i minimi restano crescenti, la tendenza in atto è da considerare al rialzo.
L'indice italiano Ftse Mib corregge ma resta ingabbiato all'interno della fase laterale per cui, in ottica di medio periodo, sostanzialmente non è cambiato nulla.
A piazza Affari continua la debolezza del settore bancario e senza questo settore a fare da traino, è dura per il nostro indice rompere al rialzo la resistenza di area 22.875 punti e recuperare forza relativa nei confronti di S&P500 e Dax.
Tra i bancari, alcuni titoli, come Bper, Bpm, Intesa o Mediobanca, continuano nel loro movimento laterale sui massimi di periodo, mentre altri titoli, come Ubi e Unicredit (vedi grafici sottostanti), risultano particolarmente deboli e faticano a reggere i minimi di periodo.
Unicredit
Ubi banca
Settimana di rimbalzo per oro e argento ma una rondine non fa primavera.
In altre parole, la tendenza di fondo resta ancora ribassista e non ci sono ancora elementi per parlare di inversione di tendenza.
Sempre debole anche il petrolio.
Dal punto di vista grafico, in molti mi chiedono se si sta delineando un "doppio minimo", ossia una configurazione di inversione di tendenza con implicazioni rialziste.
Al momento, purtroppo, parlare di doppio minimo è prematuro e siamo nel campo della speranza.
Al momento ritengo che sia prematuro prendere posizione su ETC collegati al petrolio e che siano invece da preferire alcune tipologie di certificati, ad esempio quelli a "capitale condizionatamente protetto" con sottostante l'indice "S&P Gsci Crude Oil ER Sub Index".
Rimbalza con forza il cambio Euro-Dollaro Usa, ma nonostante questo violento movimento, al momento la tendenza di fondo rialzista del Dollaro Usa non è messa in discussione.
Dal punto di vista operativo, si potrebbe valutare di utilizzare questo rimbalzo per cercare nuovi punti di ingresso su obbligazioni in Usd.
Tra i singoli titoli di piazza Affari, seguirei:
Yoox: rompe i massimi storici con volumi in aumento.
In caso di correzione (pull back), è consigliabile cercare un punto di ingresso perchè il movimento del titolo sembra destinato a continuare.
Hera: l'azienda multiutility continua la fase di congestione sui massimi di periodo.
Fari puntati sulla resistenza di area 2,46-2,475 euro, che in caso di rottura rialzista con volumi in aumento, farebbe scattare un segnale di ingresso.
Stessa impostazione grafica e stesse implicazioni anche per il titolo "gemello" Iren.
Vittoria assicurazioni: continua la fase di congestione stretta sui massimi di periodo e vicino ai massimi storici.
Allarmi e fari puntati sulla resistenza di area 10,30 euro che, se rotta al rialzo con volumi in aumento, farebbe scattare un segnale di ingresso con target primo i massimi storici.
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Gabriele Bellelli
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