Le quotazioni dell’oro potremmo definirle incatenate per la particolare situazione tecnica in cui si trovano.
Come si può osservare dal grafico, l’esito inaspettato del referendum Brexit aveva fatto uscire le quotazioni dall’ampia zona di oscillazione compresa tra 1.200 e 1.300 dollari l’oncia per proiettarle in una fascia più ristretta racchiusa tra 1.305 e 1.375 dollari.
Da quel momento le quotazioni sono rimaste incatenate fra la zona di supporto di 1.305 dollari (linea rossa tratteggiata), che comprende le fasce di prezzo inferiori sino a 1.280 dollari (linea blu inferiore a tratto continuo), e la zona di resistenza a 1.375 dollari (linea blu superiore a tratto continuo).
All’interno di questa sezione di andamento laterale si sta formando una figura triangolare discendente delimitata verso l’alto da una trendline ribassista di medio periodo che funge da resistenza dinamica. Generalmente i triangoli discendenti posti sui massimi hanno un’evoluzione ribassista, il che determinerebbe una fuoriuscita verso il basso con un target di prezzo dato dalla proiezione dell’altezza della formazione (1.375 – 1.305 = 70 dollari) dal punto di uscita della stessa che corrisponderebbe a 1.235 (1.305 – 70 = 1.235 dollari); si vedano le frecce nel grafico colorate in blu.
Questo dal punto di vista squisitamente tecnico, ma non dobbiamo dimenticare che l’oro viene considerato un bene rifugio e, quindi, i già consistenti flussi di acquisto potrebbero ulteriormente aumentare qualora la pessima seduta dell’S&P 500 di venerdì scorso dovesse rivelarsi l’inizio di un’inversione che potrebbe durare a lungo e trascinare anche altri mercati.
Questa settimana sarà quindi importante osservare attentamente non solo l’evoluzione dei prezzi del metallo giallo e l’esito della figura triangolare, che dovrebbe giungere nel giro di qualche seduta, ma anche l’eventuale proseguimento al ribasso dell’indice americano, che certamente potrebbe contribuire a una rotazione di asset e a un impiego di oro in modalità risk-off.
Per concludere ci troviamo di fronte a tre possibilità:
1. Chiusura per un paio di sedute al di sotto di 1.305 – 1.300: possibile prosecuzione del ribasso con un primo obiettivo a 1.280 dollari e probabile estensione sino a 1.235.
2. Chiusura per un paio di sedute al di sopra di 1.350: negazione della formazione triangolare discendente e rientro nella fascia di oscillazione compresa tra 1.305 e 1.375 dollari.
3. Superamento a medio termine di 1.375: proseguimento della spinta rialzista per agganciare una nuova zona di oscillazione compresa tra 1.375 e 1.430 dollari.
Maurizio Mazziero
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