Nvidia: il mercato compra, gli insiders vendono

Paolo Belvederesi Paolo Belvederesi - 19/06/2024 07:45

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Questa mattina si aprono i giornali ed i quotidiani online ed i titoli sono tutti uguali: Nvidia ha superato Microsoft per Market Cap. Anzi, l’ha superata! Evvia, apriamo lo Champagne!

 

A graph of stock market  Description automatically generated with medium confidence

Non passa giorno in cui non vengano celebrate le performance di questo titolo, simbolo, ormai, dell’avvento dell’AI.

Ma parlare di Nvidia equivale, ormai, parlare del mercato. “il mercato”, cioè il Nasdaq, quello fatto da 3432 società, è, per lo più mosso da questo titolo… Nvidia. Appunto. Nvidia, da sola, spiega il 40% della performance del Nasdaq composite… lasciando alle altre 3431 società il compito di fare il resto. Ne consegue, che seguire tutto ciò che accade sul titolo Nvidia è diventato non solo importante, ma fondamentale. Diciamo, vitale, per capire le sorti del mercato.

 

 

A graph on a computer screen  Description automatically generated

 

Osservando i prezzi del titolo Nvidia risulta evidente che una massa di investitori, più o meno professionali e più o meno informati continua a comprare.

 

 

 

Ora guardate bene il pattern di questo grafico. Emerge chiaramente che i prezzi accelerano la corsa al rialzo proprio toccando nuovi massimi. E’ un momentum in crescita, ad indicare che più i prezzi salgono, più le azioni vengono comprate.

Questo pattern, nei mercati finanziari viene chiamato “panic buying” e si verifica quando chi compra lo fa perché’ deve farlo e non perché’ vuole farlo.

Ad essere costretti ad acquisti forzati sono i market makers, gli operatori dei mercati delle opzioni che ogni giorno si trovano a comprare il delta delle call che (ahime’) continuano a vendere ad investitori retail e professionali, a quegli investitori che continuano a “giocare” in borsa puntando fiches sempre più alte. Il risultato è appunto quello visto nel grafico in cui, man mano che i prezzi salgono, gli acquisti si intensificano. E’ un pattern tecnico, legato alla necessità del market maker di comprare il delta delle call vendute, delta che, appunto, per sua natura, tende a salire man mano che i titoli salgono, costringendo il market maker ad acquisti sempre maggiori.

E tali acquisti spingono altri investitori ad altri acquisti (di call e di azioni) perché’, “non ci si può perdere questo rally”… e allora tutti a comprare…

 

Ops… quasi tutti. Qualcuno sta vendendo. E nemmeno poco.

E sapete chi vende? Gli insiders.

Gli “executives” e i “directors” della società più grande del mondo stanno vendendo azioni Nvidia, da inizio anno hanno venduto 770.000 azioni  Trattasi di un quantitativo decisamente superiore a quanto venduto nel 2023. Nell’intero anno 2023 le vendite sono state pari a 848.000 azioni. Ne consegue che nell’anno in corso le vendite sono quasi pari al doppio di quelle fatte nell’anno precedente.

A graph of sales  Description automatically generated

 

Se si analizzano le vendite per controvalore la differenza con i trimestri passati è piuttosto marcata.

 

Questo fatto non è un fatto “allarmante”. E’ noto che in USA gran parte delle “compensation” sia fatto in azioni ed è quindi fisiologico che coloro che hanno ricevuto le stock options prima o poi monetizzino. Tuttavia, è diligente prenderne nota anche alla luce degli importi non trascurabili sia in termini di quantitativo di azioni che ha raggiunto quasi l’intero importo venduto nell’anno precedente, sia in termini di controvalore venduto. Il messaggio che arriva è che per ora, molti degli executives, “si accontentano” dei guadagni ottenuti ed iniziano a portare a casa… questo mentre una massa di investitori decisamente meno informati continua a comprare senza sosta.

 

Ma casi di euforia come quelli di Nvidia ce ne sono diversi al momento e mi ricordano molto i pattern grafici di alcuni titoli nel 2000. 

 

 

Questo il grafico di CSCO alla fine del 1999…prezzi che salgono sempre di piu’ man mano che il titolo sale..

E questo è lo stesso grafico qualche mese dopo…

 

 

 

 

Nel mercato attuale ci sono dei casi in cui parlare di euforia è un mero eufemismo..

Il caso di ARM Holding, titolo il cui flottante è solo pari al 10% della market cap, (che potremmo dire che si sposta anche con un grissino), il grafico ha questo pattern: 

 

I prezzi salgono con variazioni sempre più marcate, quanto più il titolo sale.. parliamo di un titolo che quota a 100X gli utili stimati a 12 mesi.. 100X! un titolo le cui valutazioni sono raddoppiate in due mesi.. 

 

Ma di casi simili ce ne sono tanti… tutti accomunati dal fatto che il pattern dei prezzi segue la logica del “quanto più Sali, tanto più compro”.

E questo non è normale… è il pattern tipico delle bolle… quelle che si formano sull’entusiasmo e scoppiano all’improvviso, con sell off che non si riescono a fermare.. e non si fermano non perché’ “gli istituzionali” o “le mani forti” “manipolano” il mercato, ma semplicemente perché’ gli stessi che sono stati costretti a comprare sulla salita, ahimè, sono costretti a vendere nella discesa. Questo per il semplice meccanismo del delta hedging. 

Tra due giorni c’è la scadenza opzioni di giugno, una delle scadenze opzioni più importante dell’anno… 

E’ probabile che questa euforia duri fino a venerdì, ma poi è altrettanto probabile che i trend cambino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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