Netflix ha beneficiato di una crescita esponenziale durante gli ultimi 10 anni fino a realizzare, lo scorso 13 luglio, l’attuale massimo storico di 575.37.
Tuttavia, il titolo ha perso terreno durante le ultime sedute con volumi daily relativamente elevati se confrontati con quelli scambiati nei mesi precedenti.
Il composite del titolo nei confronti dello Sp500, visibile nella parte superiore del grafico, è a dire poco favorevole a Netflix e conferma pienamente la realizzazione di un massimo storico, anche se la fase ascendente del titolo iniziata a metà marzo è accompagnata da un movimento laterale del composite.
Il titolo perde dunque terreno nei confronti dell’indice di riferimento.
Oltre al calo di forza relativa, a preoccupare è anche la volatilità (calcolata su 10 settimane poi annualizzata) che torna a aumentare ed è nuovamente del 50% circa. Possiamo individuato per il titolo un’area di elevata volatilità tra il 50% e il 70%.
Fastidioso, per essere gentile, anche il gap down di venerdì in corrispondenza di un calo di giornata di -6.5%.
Dal punto di vista puramente tecnico, il titolo potrebbe scendere fino al doppio livello di supporto facilmente individuabile a 460 senza compromettere gli sforzi rialzisti che hanno caratterizzato le ultime settimane.
Tuttavia, l’eventuale cedimento di tale supporto potrebbe coincidere con un segnale d’inversione ribassista di breve periodo che porterebbe immediatamente il titolo verso i supporti di 410 e 380; ricavati dai massimi e minimi relativi realizzati dalla metà del 2018 in poi.
Il titolo è molto speculativo e opera in un contesto molto impegnativo, ciò che lo rende potenzialmente molto instabile.
La situazione è rischiosa, ma non ancora compromessa.
Attenzione quindi alla tenuta di 460 per il titolo e di 0.13 per il composite Netflix/Sp500.
A disposizione,
Articolo a cura di Giovanni Maiani
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