La scorsa settimana si è concluso il primo trimestre dell’anno e per Piazza Affari è giunto il momento di fare un primo bilancio. Dopo un 2016 a fasi alterne terminato però meglio del previsto, i primi scorci del 2017 hanno messo in luce una chiara evidenza: gli investitori sono tornati ad interessarsi al listino azionario tricolore e soprattutto ad alcune storie di successo delle società italiane.
Da un’analisi dei numeri il FTSE Mib è stato uno fra i migliori indici a livello globale, con un guadagno di circa il 6%* da inizio anno. L’indice di riferimento della Borsa Italiana ha pienamente riscattato il primo, martoriato, trimestre del 2016 dove fra i problemi internazionali e quelli interni era scivolato sui minimi da oltre due anni. Allargando l’orizzonte di analisi al 9 novembre, giorno storico dell’elezione di Trump alla Casa Bianca, l’indice FTSE Mib risulta essere praticamente la migliore asset class a livello globale, rivelando la capacità di Piazza Affari di saper cavalcare meglio degli altri il rally della reflazione che ha caratterizzato l’ultima parte di 2016.
Una performance sostenuta dai fondamentali, secondo le rilevazioni degli analisti l’andamento delle stime sugli utili per le aziende italiane ha sovraperformato del 3,4%* quello delle aziende europee e statunitensi. Una storia di successo che parte dalle unicità del listino milanese come quella di UBI Banca, regina di Piazza Affari nei primi tre mesi con un guadagno del 36,9%*, oppure i gioielli del Made in Italy come Ferrari e Moncler, entrambi i titoli negoziati sui massimi di sempre. L’ottimismo però non deve far perdere di vista gli elementi di rischio, che tuttavia permangono.
Se da un lato lo slittamento delle elezioni politiche italiane al 2018 ha determinato un’attenuazione del rischio politico, dall’altro rimangono le incertezze non di poco conto collegate alla definizione dei nuovi assetti politici in Europa. In questo quadro gli analisti rimangono positivi, anche perchè le valutazioni delle aziende italiane sul 2018 rimangono a sconto rispetto alla concorrenza e dunque ancora appetibili agli occhi degli investitori stranieri.
ANALISI TECNICA FTSE MIB
Performance da inizio 2016
La seconda parte di marzo ha fatto registrare un significativo miglioramento del quadro tecnico dell’argento. Il supporto fornito dall’area compresa fra i 16,7-16,8 dollari ha favorito il ritorno dei prezzi sopra i 17 dollari. Questo movimento è stato corroborato dalla rottura rialzista della resistenza statica a 17,22 dollari, agevolando l’allungo direzionale verso i 18 dollari.
La violazione al rialzo di questo livello è fondamentale per capire se l’impostazione rialzista possa essere sostenibile nel lungo periodo, perché in tale area è in transito la resistenza dinamica di lungo periodo ottenuta con i top decrescenti del 4 luglio e 2 agosto 2016. In tal senso, una respinta decisa da parte di questo prezzo potrebbe determinare una nuova e più ampia fase di correzione che avrebbe obiettivo di lungo termine a 16,7 e 15,8 dollari. (Tutte le date e i dati numerici nel testo di cui sopra sono tratti da Bloomberg).
Performance a 5 anni
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