In molti si bloccano dinanzi alla scelta tra Fondi Comuni di investimento ed ETF. Entrambi gli strumenti sono considerati utili per investire il proprio capitale, invece di lasciarlo logorare dall'inflazione sul proprio conto corrente.
Questa considerazione, non è assolutamente un invito ad effettuare tale forme di investimento.
L'analfabetismo finanziario è purtroppo elevato in Italia e molti sono, anche tra gli investitori, coloro che non conoscono a fondo le differenze tra ETF e Fondi Comuni di Investimento, strumenti spesso considerati in modo superficiale analoghi.
È giusto precisare che entrambi gli strumenti sono accessibili anche ai piccoli investitori: per investire infatti, bastano anche somme minime ed entrambi sono strumenti potenzialmente efficaci per diversificare velocemente il proprio portafoglio di investimenti.
Nel descrivere i Fondi Comuni di Investimento, si può affermare che essi consentono di investire i capitali raccolti dai risparmiatori cercando di ottenere dei profitti derivanti dalla somma totale raccolta. Ogni fondo è composto da un portafoglio diversificato, e tale caratteristica dovrebbe consentire di ammortizzare il fattore rischio.
Le più note tipologie di fondo sono i Fondi Azionari, dove si investe in azioni o obbligazioni convertibili, e i Fondi Obbligazionari, che investono principalmente in obbligazioni ordinarie e in titoli di Stato. I costi in genere sono rappresentati dalle Commissioni di ingresso e di gestione. La prima è la commissione che si paga quando si decide di entrare a far parte di un Fondo Comune di Investimento e quindi si effettua un primo versamento. La Commissione di gestione, invece, è pagata per gestire tutti i costi relativi al mantenimento del fondo.
I Fondi Comuni di Investimento necessitano, di solito, della figura di un consulente finanziario o del funzionario di banca che suggerisca e proponga i fondi su cui investire.
Passando agli ETF ossia agli “Exchange-Traded Fund”, Fondi Indicizzati quotati, si evidenzia che essi sono scambiati come le classiche azioni. In altre parole si possono aprire sia posizioni long (rialziste) che posizioni short (ribassiste). La differenza sostanziale tra azioni ed ETF è però la seguente: le azioni rappresentano l’andamento di una società, mentre l’ETF rappresenta l’andamento di un intero asset o di un paniere sottostante di riferimento.
Gli ETF possono anche replicare l’andamento di un indice (ovvero di un benchmark di riferimento) e consentono, dunque, di investire sia su un indice azionario sia un intero settore di mercato.
Le commissioni degli ETF sono molto più contenute rispetto a quelle dei Fondi Comuni di Investimento. Gli ETF, infatti, sono uno strumento passivo, ovvero replicano l’andamento del benchmark di riferimento. I Fondi Comuni di Investimento sono uno strumento attivo, che hanno l'obiettivo di ottenere risultati migliori rispetto all’indice di riferimento.
Investire in ETF è possibile anche tramite la Borsa, quindi possono essere comprati e venduti tramite un normale account di trading, come quello fornito dalle banche o dai broker.
Scambiare ETF è molto più facile; come le azioni è sufficiente far incontrare sul mercato i compratori con i venditori. Quando si parla di Fondi Comuni di Investimento, i processi di acquisto e vendita sono molto più “complessi” e richiedono più tempo, proprio perché non sono quotati su un mercato regolamentato come la Borsa.
Ulteriori differenze tra i due sopra descritti strumenti si possono rilevare.
Per quanto riguarda i dividendi, nei Fondi Comuni di Investimento se vi sono delle cedole, è possibile sceglierle se riceverle o se reinvestirle direttamente nel Fondo.
Negli ETF, questa opzione non esiste e il dividendo se esiste verrà pagato.
Inoltre, quando si acquista un ETF, si conosce il prezzo essendo quotati in Borsa e i prezzi vengono aggiornati in tempo reale. Per quanto riguarda i Fondi Comuni di Investimento invece, non si conosce esattamente quanto si pagheranno le quote del fondo, perché viene immesso l’ordine di acquisto prima che sia stabilito il valore della quota.
I Fondi Comuni di Investimento, sono una scelta solida, ma bisogna stare molto attenti al tipo di Fondo su cui sceglie di investire. Infatti, bisogna sempre comprendere le commissioni che si dovranno pagare perché spesso le spese di commissione possono fare la differenza tra portarsi a casa un profitto oppure una perdita.
Inoltre, i Fondi Comuni di Investimento sono pensati per investimenti a lungo termine, piuttosto che breve.
Per quanto riguarda gli ETF invece, parliamo di un investimento che può essere fatto anche a breve termine, quindi sicuramente più flessibile rispetto ai Fondi.
Investire in ETF risulta sicuramente può essere anche fatto senza l’aiuto di un consulente finanziario, dato che basterà avere abilitato un account di trading attivo presso la vostra banca o il vostro broker online. D’altra parte però, bisognerà scegliere con maggiore cautela, e per comprarli e vendere Etf nel breve termine (quindi fare trading online), si dovrebbe avere la giusta esperienza per evitare di incorrere in perdite.
Oltre agli ETF vi sono anche gli ETC ed ETN.
La maggior parte degli investitori ha familiarità con solo i gli Exchange Traded Fund - ETF. Altri Exchange Traded Products (ETP), come Exchange Traded Notes (ETN) o Exchange Traded Commodities (ETC) sono meno noti.
Gli Exchange Traded Notes (ETN) sono titoli di debito concepiti per tracciare il rendimento totale di un indice di mercato sottostante o di un altro indice di riferimento. Spesso non sono garantiti. Ciò significa che non sono assistiti da garanzie reali in quanto non detengono l'attività sottostante. Analogamente alle obbligazioni, gli ETN possono essere detenuti fino a scadenza o acquistati o venduti a piacimento. Questo tipo di strumento di debito è continuamente scambiato in borsa e i prezzi fluttuano. Rispetto alle obbligazioni, gli ETN non pagano interessi.
Nel caso in cui l'indice diminuisca o non salga abbastanza per coprire le commissioni di transazione, l'importo alla scadenza sarà inferiore all'importo originariamente investito.
Infine, abbiamo la categoria degli Exchange Traded Commodity (ETC). Sono uno strumento finanziario che segue singole materie prime o un paniere di merci. Un ETC può offrire agli investitori la possibilità di investire in materie prime come oro, petrolio, metalli, energia e bestiame. Gli ETC consentono agli investitori di investire in singoli mercati e, come gli ETN, in altre materie prime che sono spesso di difficile accesso per i singoli investitori. Analogamente agli ETN, gli ETC sono anche uno strumento di debito.
Ecco di seguito alcuni esempi di andamento di ETN nell'ultimo anno: il primo ha come sottostante il Rame, il secondo il Palladio e il terzo metalli preziosi (Oro/Argento).
Massimiliano Calveri
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