Mediare al ribasso: è un metodo che è saggio evitare!

Gabriele Bellelli Gabriele Bellelli - 11/01/2016 22:29

Ultimamente sto ricevendo numerose e-mail di lettori che sono rimasti incastrati durante il recente ribasso del mercato azionario con titoli in perdita e che vorrebbero "mediare al ribasso" il prezzo di carico delle azioni.
Ritendo che l’argomento possa essere utile a numerosi risparmiatori, ho deciso di scrivere un articolo per fare chiarezza su questo argomento che spesso trasforma una perdita in rovina finanziaria!

 

Come avrete già intuito da queste prime righe, personalmente sconsiglio sempre di mediare al ribasso perché è una pratica che presenta un numero maggiore di difetti e di svantaggi rispetto ai benefici ed ai vantaggi potenziali.

 

Quando si possiede una posizione in perdita, mediare al ribasso consiste nell'acquistare altre azioni con lo scopo di abbassare il prezzo medio di carico.

La logica alla base di questa operazione sarebbe la seguente: abbassando il prezzo di carico, basta un rimbalzo per tornare a pareggio e vendere finalmente tutte le azioni possedute in portafoglio, senza accusare una perdita!


Un esempio di mediare al ribasso: dopo aver acquistato le azioni Alfabeta a 10 €, il titolo inizia una fase ribassista e l'investitore ne acquista altre, prima ad 8 €, poi a 6 €, quindi a 4  ed infine a 2 €...

 

Mediare al ribasso è una pratica vecchia come il mondo e che viene spesso divulgata nei borsini delle banche o al bar sport dal sedicente esperto di turno, ma che nella realtà è una pratica che quasi sempre peggiora la situazione finanziaria dell’investitore.

In altre parole, potremmo definirla come una medicina che invece di guarire uccide il paziente!

 

I difetti del mediare al ribasso sono numerosi, tra cui:

- si continua ad investire in un titolo impostato al ribasso e che si muove nella direzione opposta a quella desiderata.

Se ci fermiamo un attimo a pensare, nella vita reale nessuna persona continuerebbe a puntare su un cavallo zoppo; invece nel trading puntare sul cavallo che non vincerà mai è una pratica molto diffusa.

 

- si aumenta l'importo investito in una posizione in perdita con la conseguenza di aumentare l’importo in sofferenza in portafoglio.

 

- aumentando l'esposizione su un singolo titolo, si sbilancia il portafoglio e si aumenta quindi il rischio.

 

- si mantiene bloccato il capitale per un lungo periodo mentre, in alternativa, si potrebbero investire i soldi in altri strumenti finanziari (ad esempio obbligazioni oppure certificati) che permetterebbero di porre fine alla perdita e, contemporaneamente, di iniziare a recuperare, incassando cedole o coupon.

 

In alternativa al mediare al ribasso, sarebbe più saggio valutare di diversificare su altre azioni/asset class correlati negativamente, in modo da diminuire la volatilità ed il rischio di portafoglio.

 

Mediare al ribasso può essere una pratica da prendere in considerazione solo quando il titolo ha già invertito la propria tendenza e si trova nuovamente impostato al rialzo, a patto di non sbilanciare il portafoglio e di rispettare la propria pianificazione finanziaria.

 

In tutti gli altri casi invece, sconsiglio vivamente di mediare al ribasso perché una semplice operazione sbagliata rischia di diventare una tragedia finanziaria...

 

 

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Buon trading

Gabriele Bellelli

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