In queste ultime settimane si è consolidata ulteriormente la spinta rialzista delle materie prime.
Prezzo del petrolio alle stelle, i metalli aumentati notevolmente, i prodotti agricoli cresciuti in maniera robusta.
È troppo presto per sapere quanto sarà l’impatto sulle catene di approvvigionamento determinato dal conflitto in Ucraina.
Gli effetti della guerra e delle sanzioni non sono ancora chiari; molte aziende possono fare affidamento su scorte di componenti e materie prime.
La tendenza rialzista complessiva delle materie prime potrebbe continuare e anche accelerare.
Le commodities in generale e in particolare i metalli, hanno registrato rincari importanti.
Inoltre, nel breve periodo, a causa del conflitto in corso in Ucraina dopo l’attacco militare della Russia, potrebbe esserci un rallentamento o un fermo dell’import di materie prime e prodotti siderurgici dai due Paesi, dai quali l’acciaio italiano è fortemente dipendente.
Bisogna anche però precisare che i rincari delle materie prime hanno una origine antecedente la crisi Russia-Ucraina.
Infatti, gli stimoli fiscali e monetari realizzati con lo scoppio della pandemia hanno avuto delle conseguenze.
Dal 2020 (ossia dall' inizio della pandemia) ad oggi sono stati mossi migliaia di miliardi di dollari a livello mondiale tra stimoli fiscali e monetari, una notevole quantità di denaro sul mercato che ha sì sostenuto l'economia, ma ha anche causato un repentino cambio negli acquisti: Il "lockdown" ha dato una spinta determinante all'acquisto di beni durevoli, con una forte componente di materie prime.
Inoltre, vi è stata una corsa all'acquisto di strumenti per lavorare online. Si tratta di prodotti che hanno molte componenti metalliche e che sono pieni di semiconduttori.
Sul lato della produzione, però, si è investito poco, quindi a fronte di una domanda crescente l'offerta non è stata adeguata.
A questi motivi se ne aggiunge un altro, di natura più macroeconomica.
Il mercato ha ormai accettato il rialzo dell'inflazione e ha quasi metabolizzato l'idea di un assestamento verso l'alto dei prezzi.
Una situazione che ha spinto gli investitori a preferire le materie prime per tutelarsi dall'inflazione.
La fase rialzista delle materie prime secondo me non può dirsi finita (e non è questo un invito all'acquisto in questo asset) e vi saranno probabili e forti oscillazioni dei prezzi che potrebbero fare pensare, in alcune fasi, ad un cambio di rotta.
Di seguito tre grafici esemplificativi dei rialzi dell'oro, dell'alluminio e del petrolio nel corso dell'ultimo anno.
Massimiliano Calveri
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