Le borse statunitensi e quelle asiatiche in queste ultime settimane non sembrano marciare con ritmi e logiche diverse rispetto ai listini del vecchio continente.
La guerra è geograficamente lontana da Tokyo, Shangai e dagli USA e rappresenta anche per settori dell'economia statunitense una grande opportunità di crescita. Eppure gli andamenti dei listini sembrano tutto sommato similari.
Ritengo che ciò sia dovuto ai timori di un conflitto allargato e alle conseguenze economiche che, in un sistema mondiale sistematicamente correlato dove ogni alterazione di un fattore si ripercuote su un altro, già si stanno vedendo.
Di seguito gli andamenti degli ultimi sei mesi di alcuni mercati Europei ( FTSE MIB - Milano, CAC 40- Parigi, DAX 30 - Francoforte) asiatici (Topix - Giappone e Shanghai) e di quelli statunitensi (S e P 500, Down Jones, NASDAQ).
La differenza, se si osserva attentamente il periodo marzo aprile, tra i mercati europei e gli altri citati, non mi sembrano palesi anche se nelle sedute quotidiane spesso gli andamenti sono stati diversi, soprattutto tra i listini europei e quelli statunitensi.
Massimiliano Calveri
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