L'equilibrio di mercato (e i suoi paradossi)

Tony Cioli Puviani Tony Cioli Puviani - 23/01/2020 18:18

L'equilibrio di mercato si verifica quando la quantità domandata di un bene eguaglia la quantità offerta dello stesso bene. Nei mercati regolamentati, durante le negoziazioni continue, le proposte negoziali dei partecipanti sono esposte continuamente e interagiscono tra loro sulla base di un insieme di regole di contrattazione. Ne consegue che i mercati finanziari esprimono sempre e in ogni istante dei prezzi d’equilibrio: ogni nuova informazione può provocare un cambiamento di umore tra gli operatori e quindi i prezzi cambiano continuamente.

Stando a quanto sostenuto in premessa, i valori degli asset stabiliti dai mercati – espressione d’equilibrio – non dovrebbero essere commentati più di tanto. Se il Dow Jones chiude a 29.348, il suo valore è quello: amen!
In antitesi di quanto appena sostenuto, quasi all’unisono gli esperti di mercati, tra cui lo scrivente, sostengono che i prezzi di azioni e obbligazioni siano “alti” e che quindi sia meglio agire con circospezione.
In verità, nessuno può asserire con certezza se adesso ci si trovi in un momento di eccesso, perché di fronte a situazioni che cambiano così velocemente, magari ha molto meno senso agire su base fondamentale, facendo riferimento ai bilanci degli stati e delle società: solo in futuro potremo giustificare certi movimenti, e vi assicuro che anche questo non sarà semplice!

Siamo quindi costantemente in balìa delle mode di mercato, che sono mutevoli per definizione, alle prese con dei ragionamenti che erano validi ieri, non oggi e magari che ritorneranno di nuovo utili in futuro.
Quando - attraverso le manovre espansive delle banche centrali – vennero gradualmente abbassati i tassi – i presupposti erano quelli di favorire i consumi delle persone, disincentivando il risparmio, e di favorire le imprese incentivandole ad investire. Il risultato è stato opposto: le famiglie, per compensare l’azzeramento dei rendimenti dei loro risparmi spendono di meno, e le aziende snobbano il denaro quasi gratis perché lo stimolo per fare nuovi investimenti avviene solo a fronte di un incremento di ordini (bloccato dalle famiglie risparmiose) e non per altro!

Siamo in un mondo dove più cresce il debito meno costa indebitarsi: un paradosso fuori da tutti i modelli economici preesistenti.

Non è detto che tutte le scelte che compiamo debbano essere coerenti col proprio pensiero: nella mia regione, l’Emilia-Romagna, la prossima domenica circa la metà degli elettori votanti andrà al seggio consapevole di scegliere un Governatore che – almeno sulla carta – è meno capace del suo sfidante. Non ci sarà da meravigliarsi quindi se -alla prossima apertura dei mercati finanziari - una metà di operatori aprirà posizioni rialziste, pur ritenendo che i prezzi siano alti.
Statene certi!

Leva Fissa



Tony Cioli Puviani
Fonte: certificati.vontobel.com

 

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