JPMorgan lancia la prima cripto da una banca

Rossana Prezioso Rossana Prezioso - 14/02/2019 16:47

Qualche tempo fa fece scalpore la dichiarazione del numero uno di JP Morgan, Jamie Dimon che definì senza mezzi termini il bitcoin “una truffa”, salvo poi edulcorare il giudizio successivamente.

Tra il dire e il fare…

Ma, come insegnano gli antichi, “Pecunia non olet” ancora di meno se è digitale. Quindi la banca statunitense non ha dato molto peso alle critiche dei vertici e ha puntato alla più forte dell cripto senza mezzi termini, investendo attraverso strumenti paralleli. Nello specifico attraverso un Etn  (Exchange traded note) quotato alla Borsa di Stoccolma, che, proprio come gli Etf, replica l'andamento del sottostante, in questo caso il cambio bitcoin-dollaro. Ma oltre questo c’è stata una successiva evoluzione.

 

Arriva JPM Coin

Di qualche ora fa la notizia secondo cui JP Morgan starebbe studiando la possibilità di emettere una prima criptovaluta supportata da banche statunitensi. In realtà in questa fase il progetto è ancora sperimentale e la JPM Coin (questo il nome dato alla nuova entità) sarebbe utilizzata solo per pagamenti interni. Ma non è da escludere che lo step successivo vada oltre il perimetro attualmente fissato. Se, infatti, si parla di bitcoin, non si può non parlare di blockchain. E se nella comunità degli economisti per la prima esistono timori più o meno fondati, per la seconda l’opinione è unanime: la blockchain rappresenta la vera e unica rivoluzione digitale per il prossimo futuro. Da qui la volontà di JP Morgan di essere presente nel mondo del futuro capitalismo globale fondato sugli smart contract anche con la sua moneta. 


L’uso di JPM Coin

Per alcuni, però, questo potrebbe essere il germe di una rivoluzione che segnerebbe paradossalmente proprio la fine del settore bancario come universalmente conosciuto. Un apparente paradosso se si pensa che non più tardi di un anno fa JP Morgan e altri istituti di credito hanno vietato l'acquisto di bitcoin con le proprie carte di credito. Da specificare che la nuova JPM Coin è riservata a clienti istituzionali di JP Morgan ampiamente controllati dalle autorità. Il che esclude i piccoli fruitori di cripto. Inoltre, l’uso che si dovrebbe fare di JPM Coin dovrebbe essere limitato all’operazione in sé. Operazioni che, come specificano da JP Morgan riguardano pagamenti internazionali per i grandi clienti aziendali (in questo caso si sfrutterebbe la velocità della transazione, ben più ampia della vecchia rete), transazioni in titoli e servizi di tesoreria delle grandi società già clienti di JP Morgan.


Articolo a cura di Rossana Prezioso

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