Il tonfo dei mercati mondiali : cosa sappiamo ...

Redazione Traderlink Redazione Traderlink - 06/08/2024 11:10

Nelle ultime sedute i mercati mondiali hanno registrato un brusco calo a causa della preoccupazione degli investitori per una possibile recessione negli Stati Uniti, la fine del boom tecnologico e l'inaspettato rafforzamento dello yen giapponese. 

Dati macro sul mondo del lavoro

I titoli avevano già iniziato a perdere valore venerdì, a seguito della pubblicazione dei dati mensili sull'occupazione negli Stati Uniti. Il calo è proseguito fino all'apertura dei mercati asiatici di lunedì, con l'indice giapponese Nikkei che ha registrato il calo più grande di sempre, sia in termini di punti sia in percentuale, perdendo il 12% in una sola sessione di trading. 

Venerdì, i dati sui salari non agricoli di luglio hanno sconvolto gli investitori, alimentando timori di una possibile recessione negli Stati Uniti. Secondo Steven Bell, capo economista di Columbia Threadneedle, le preoccupazioni derivano da numeri del mercato del lavoro statunitense più deboli del previsto, che secondo la "regola di Sahm" indicano l'avvio di una recessione. 

Indici USA

Gli indici statunitensi hanno aperto in forte ribasso lunedì, con il Dow Jones e l'S&P 500 in calo di circa il 3% e il Nasdaq composite del 4%. Anche il FTSE 100 e l'Eurostoxx 600 hanno registrato un calo del 2% circa. Gli indicatori di volatilità, come il VIX, sono ai livelli visti l'ultima volta durante il crollo dei mercati durante la pandemia del 2020. 

La FED

La scorsa settimana la Federal Reserve ha mantenuto i tassi fermi, ma ora cresce la pressione per un taglio dei tassi prima di settembre per calmare i mercati e sostenere l'economia statunitense. La maggior parte delle banche centrali occidentali ha già adottato questa misura, con la Banca d'Inghilterra che la scorsa settimana ha effettuato il suo primo taglio dal 2020. 

L'influenza del mercato valutario

Il calo dei mercati è stato influenzato anche dai movimenti delle valute, in particolare da quello del dollaro USA e dello yen giapponese. Fino a venerdì, i trader hanno potuto prendere in prestito lo yen, che era ai minimi da molti decenni, e investire in attività denominate in dollari, come i titoli tecnologici e le obbligazioni statunitensi. Tuttavia, il dollaro è crollato a causa dei timori per l'economia statunitense, determinando la chiusura di molte posizioni in derivati. 

Il punto di vista degli esperti

Il tonfo dei titoli tecnologici deve essere visto nel contesto del forte rialzo degli ultimi anni. John Moore, senior investment manager di RBC Brewin Dolphin, ritiene che dopo uno stabilizzarsi potrebbe rappresentare un'opportunità di acquisto per gli investitori che credono nelle prospettive a lungo termine del settore. Come i titoli tecnologici, anche i mercati giapponesi hanno registrato un forte rialzo negli ultimi anni. Secondo James Salter, CIO e gestore del fondo Zennor Japan Fund, alcuni titoli giapponesi potrebbero risentire dell'attuale situazione, ma altri, più focalizzati sul mercato interno, potrebbero trarne beneficio. 

Infine, gli esperti di Morningstar suggeriscono agli investitori di non farsi prendere dal panico, ricordando la crisi del 2020, che è stata breve e ha rappresentato un'opportunità di acquisto. Secondo Susan Dziubinski, specialista degli investimenti di Morningstar, in alcuni casi ascoltare i rumors del mercato e le turbolenze può essere un errore. Infine, Russell Kinnel, direttore dei rating di Morningstar, ritiene che la situazione attuale, pur difficile, non sia una catastrofe.

(Redazione)

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