L'euro è tornato a scendere contro il dollaro USA, nel pieno rispetto della nostra analisi rilasciata lo scorso 3 agosto e che, adottando il criterio IRP, cioè dell’Interest Rate Parity, dovrebbe affondare ancora verso area 0,985.
Future EURUSD
Ora, quel che andrebbe rilevato, oltre al riuscito attacco alla parità, è che non ci si dovrà sorprendere se l’euro potrà esprimere a breve un’ulteriore e più marcata debolezza. La debolezza dell'euro, vista in termini più ampi e dando continuità al contenuto del precedente report, è un ulteriore elemento che ha permesso il rafforzamento del Dollar Index, prossimo a rivedere i massimi in area 109.
Un dollaro, la cui forza contro tutte le valute di riferimento e componenti il paniere del Dollar Index, riflette maggiormente i problemi derivanti dall’elevata inflazione, dalla contrazione della crescita economica e dalle richieste di petrolio in diminuzione.
DOLLAR INDEX con INDICATORE DI VOLATILITA' Close-to-Close
Malgrado un' evidente sottovalutazione della valuta europea, gli elementi appena descritti potranno provocare ulteriori indebolimenti dell’euro, con il Dollar Index potenzialmente orientato verso quota 116 e questa forza del dollaro potrebbe significare tempi difficili per il mercato azionario statunitense.
Secondo modelli quantitativi prodotti da Volcharts a supporto dell’analisi sui mercati valutari, un aumento del 15% del dollaro USA implicherebbe una diminuzione degli utili aziendali USA tra il 7 e l’8% e questo potrebbe essere un elemento che gli investitori sull’equity USA dovrebbero attenzionare a ridosso del convegno di Jackson Hole che si terrà tra il 25 e il 27 agosto, per fare il punto, tra le altre cose, sullo stato dell’economia americana.
a cura di Fabio Michettoni
Socio SIAT Professional CSTA, Strategist e Analista Intermarket
www.siat.org
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