Il buongiorno di Lapidari

Giovanni Lapidari Giovanni Lapidari - 29/04/2019 11:23

PETROLIO, TRUMP E DINTORNI.

Chiusura di settimana col botto verso l’alto sulle borse americane, quantunque non omogeneo (Dow Jones arranca), e al contrario col botto verso il basso per quanto riguarda il petrolio.

Analizzando su Sp500 alcuni numeri sul mio Lapidari sentiment, e incrociandoli con quelli più di medio periodo provenienti dal Cot report, possiamo trarre alcune interessanti indicazioni per la settimana a venire.

VIX è a livelli bassissimi e l’esposizione di molti fondi speculativi, ma anche istituzionali, è ugualmente davvero livellata sui minimi.

Non so dire se questo sia un segnale di inversione a breve.

Se così fosse, vorrebbe dire che le borse sono ormai su massimi importanti dai quali non possono altro che scendere. Questo è l’auspicio di molti, che fanno il tifo per un incremento di volatilità e per poter rientrare sull’azionario a prezzi più convenienti.

Ma i desideri sono una cosa, e la realtà è un’altra.

La realtà è che gli istituzionali sono long sulle borse più di quanto i piccoli operatori siano short.

Propongo alcuni grafici, la cui interpretazione per tutti è la seguente: la linea blu dell’indicatore rappresenta le posizioni dei grandi investitori, la linea rossa rappresenta le posizioni dei piccoli investitori, e la linea nera che ho caricato all’interno dell’indicatore è semplicemente l’indicazione della volatilità, tramite esposizione dell’Atr 14 periodi.

  • Su SP 500 gli istituzionali sono a rialzo per 100 e i piccoli sono a ribasso per 82.
  • Sul Nasdaq gli istituzionali sono a rialzo per 362 e i piccoli sono a ribasso per 274.
  • Sul Dow Jones gli istituzionali sono a rialzo per 760 e i piccoli sono a ribasso per 617.

Diversa è la situazione in Europa.

  • Sul Dax gli istituzionali sono a rialzo per 275 e i piccoli sono a ribasso per 345.
  • Sul Eurostoxx gli istituzionali sono a rialzo per 88 e i piccoli sono a ribasso per 89.
  • Sul Ftsemib40 gli istituzionali tornano in vantaggio, 684 contro 539.

Questo è un segnale di poca omogeneità tra le borse, e che può evidenziare un ribollire sottotraccia della volatilità: che poi essa resti ben nascosta, non ci deve stupire perché al momento non ci sono i presupposti tecnici perché si manifesti con brutalità. Sottolineo comunque: al momento.

In successione, ecco i grafici di Sp500 – Dow Jones – Nasdaq – Dax – Vix con indicazioni dal Cot Report.
 

 

 


Analizzando il VIX, qui abbiamo i big pesantemente ribassisti (per le borse vendere VIX significa segnale di rialzo), a livelli ben oltre i minimi di fine luglio 2018.

Ciò che possiamo fare è monitorare quotidianamente queste relazioni.

Ciò che non dobbiamo fare è anticipare il mercato.

Abbiamo visto che cosa è avvenuto nella seduta di venerdì, dopo la pubblicazione del dato sul Pil Usa: forte volatilità senza alcuna direzione, per poi recuperare nelle ultime due ore e andare a chiudere con nuovi record di SP 500.

Dove sta il pericolo, o comunque quale può essere la credibilità di inviare al lettore un segnale di alzare le proprie protezioni? Molto semplice: non veniamo da un progresso dei listini che non è stato costruito tramite una sequenza di candele settimanali/mensili consecutive, bensì in tre mesi siamo ritornati un ritorno sui prezzi di un anno fa, dopo una discesa del 25% recuperata in sei mesi.

Mi corre l’obbligo professionale di richiamare l’attenzione di tutti su questi dati, ovvero:

  • posizioni estreme di vendita di volatilità
  • prepotenza del rimbalzo borsistico
  • posizioni forti in acquisto compiacente di rischio
  • posizioni altrettanto forti di squilibrio fra parte forte del mercato (grandi investitori) e parte debole del mercato (i piccoli trader).
 

In chiave macro, suggerisco di prestare anche molta attenzione alla forza del dollaro. Siamo su un top importante, una cui discesa (che non vedo assolutamente improbabile) potrebbe favorire ulteriore recupero di Oro. Peraltro, il metallo giallo male non farebbe a consolidare fra 1277 e 1280, e lo stesso dicasi per i cambi che hanno strappato a rialzo nel finire della settimana, ovvero quelli dove avevo dato indicazioni in tal senso (Aud e Nzd contro la valuta americana).

Petrolio invece è stato parecchio negativo: qui ritengo che oltre a logiche prese di profitto dopo il rally abbiano anche inciso le dichiarazioni di Trump, che poco prima delle 16 di venerdì ha ufficialmente chiesto all’Opec di ridurre il prezzo del greggio.

Restando alle borse, sono da monitorare area 12.305 sull’indice. Qui vedo un livello abbastanza delicato sotto il quale potrebbero partire alcuni ritracciamenti, non facili da amplificare poiché c’è un robusto supporto a 12.264 prezzo indice. Un altro supporto significativo è un poco più lontano, a 12.174. Qui credo che, a meno di una modifica veramente brutale del sentiment del mercato, interverrebbero acquirenti.

SP 500 è molto difeso a 2925/22, e successivamente a 2916/918. Tutta la zona fra 2902 e 2908, significativamente soprattutto 2905, è area di supporto.

I temi della settimana saranno pertanto le tre forze:

  • quella rialzista del dollaro
  • quella molto rialzista delle borse
  • quella molto ribassista della volatilità.

Sulla base di quanto avvenuto nella scorsa ottava, non vedo ancora i sintomi di una inversione brutale; per altri aspetti siamo oggettivamente in presenza di eccessi, per cui bisogna alzare e anche parecchio il livello di attenzione. I mercati sono fatti per sorprendere.

Ricordo a tutti, infine, le tappe che ci vedranno prossimamente presenti a Genova e Torino con INFINOX:

Il 15 Maggio a Genova presso il Grand Hotel Savoia, dalle 14:30.

Il 16 Maggio a Torino presso il Luxor Hotel, dalle 14:30.

Link di registrazione: 
https://form.jotformeu.com/italiandesk/grand-tour-2019

Buon trading

Giovanni Lapidari

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