Il buongiorno di Lapidari - Trump e il petrolio

Giovanni Lapidari Giovanni Lapidari - 23/04/2019 11:29

Dati macroeconomici Usa usciti abbastanza deludenti nella seduta di ieri (influenzata dal clima pasquale ma comunque con buoni volumi su Wall Street), ma che comunque non hanno depresso i mercati azionari più di tanto.

Oggi la riapertura delle contrattazioni vede, almeno sui principali futures azionari europei, ancora la prevalenza di segni moderatamente positivi. Questo contrasta apparentemente con qualche segno di stanchezza sul progresso dei prezzi dei mercati azionari. Al momento, lo voglio interpretare come necessità di prendere un po’ di fiato, e forse anche una pausa salutare, all’interno di un cammino rialzista che probabilmente sta scompaginando i conti di molti money manager.

È sotto gli occhi di tutti, infatti, che il progressivo calo della volatilità verificatosi con il rimbalzo successivo al ritracciamento del 19/25 marzo scorso abbia mandato un po’ in crisi tutti coloro che si aspettavano una gamba ribassista più pronunciata da parte di alcuni listini. Alludo in primo luogo al Dax, che pareva aver decisamente avvertito il contatto con la media mobile a 200 periodi sul grafico giornaliero. Questo contatto è avvenuto nell’ultima parte di marzo, in area 11.760.

Dopo aver fatto qualche passo indietro, il derivato tedesco ha però ripreso fiato, e credo che la seduta decisiva sia stata proprio quella del 1/4/2019. Come da grafico, la risalita è stata importante soprattutto in termini di rapporti sui volumi. Gli scambi sono stati penalizzanti per i piccoli operatori. Questa seduta infatti ha aperto in gap rialzista, e molti lo hanno interpretato come struttura grafica di esaurimento; queste fattispecie, se non sono posizionate alla fine di un prolungato rally (e non era questo il caso), tendono invece a essere configurazioni di prosecuzione. La mia personale opinione e i dati di mercato elaborati dai miei trading systems mi fanno ritenere che dal punto di vista psicologico si stia accumulando un crescente sentimento di scetticismo su questa salita delle borse; ma esso per ora è solo nelle menti dei piccoli operatori, e di conseguenza non pare ancora sufficiente a mutare la tendenza di fondo.

 

Peraltro, non vedo acquisti sull’obbligazionario, che anzi con questi rendimenti risicati ha più probabilità di flettere verso il basso che di intercettare fughe dal rischio.

Non vedo ricorso a meccanismi di copertura: strumenti quali VIX, V Dax e V Stoxx continuano a premere l’acceleratore sul loro trend ribassista.

Altro fattore che più o meno indirettamente aiuta le borse risiede nella forza del dollaro, che consolida la leadership della presidenza americana. Lo vediamo dalla deriva del Gold, che personalmente attenderei ad un test degli importanti livelli che passano intorno a 1260/1250.

Ieri sera sono arrivate conferme dall’amministrazione americana, che non intende più esentare alcun paese dalle sanzioni statunitensi sugli acquisti di petrolio iraniano. La scadenza di queste deroghe è per il 2 maggio. Trump non vuole che il greggio superi 70 $, e quindi sta giocando una partita abbastanza rischiosa, dove le sue manovre politiche (che vogliono far capire al mondo intero dove stanno le leve del comando) stanno comunque tenendo su il prezzo dell’Oil e quello di molti titoli legati al settore dell’energia.
 


Il progresso del petrolio nelle scorse sedute credo sia anche uno dei fattori di questo rally prolungato per le borse: sono convinto che gli operatori istituzionali hanno interpretato questo progresso come driver dei buoni dati macro cinesi e relativa conferma che a livello mondiale non siamo in presenza di rilevante attenuazione delle tendenze di crescita dell’economia, ed è anche questo fattore tecnico/psicologico che ha sorretto le borse e tenuto sotto relativa pressione i Bond.

La mia opinione è che dobbiamo ancora mettere in preventivo (sempre pronti a cambiare idea, ovviamente, in qualunque momento) qualche altro strappo rialzista dell’azionario.

La convalida di questa mia idea la osservo sull’indicatore Lapidari Sentiment, dove noto ancora prevalenza di vendite da parte dei piccoli traders: questo significa che c’è ancora troppo short di mano piccola aperto per poter dar luogo alla peraltro molto auspicata inversione/pausa.

Per quanto riguarda il Ger30, strumento top nella lista delle preferenze dei traders, per la seduta di oggi porrò attenzione al livello di 12.217, che giudico abbastanza robusto, e i successivi supporti di 12.189-12.160-12.132. Il primo di questi tre livelli, sua eventuale discesa, da osservare coincide con il prezzo di apertura della candela prepasquale, mentre l’ultimo è piuttosto vicino ai suoi minimi.

Stiamo parlando della seduta di giovedì 18, caratterizzata anche da buonissimi livelli di scambio sui mercati ufficiali.

Soltanto una discesa sotto 12.100, da convalidarsi però non solo come livello minimo ma anche come chiusura - e che pretendo sia accompagnata da volumi non bassi - potrebbe mutare la tendenza di fondo. Suggerisco anche di usare mano leggera nel continuare a procedere in acquisto, almeno per i trader che lavorano nel brevissimo termine.

Come tono di fondo dei mercati globali azionari, vedo l’emergere di alcuni pattern di divergenza prezzi/indicatori, ma forse non è ancora il momento di anticipare le mosse, e tradurre in comportamenti operativi questi segnali.

Tornando al prezzo dell’Oro, come proxy per l’azionario, personalmente andrò verificare l’eventualità che il metallo giallo possa scendere ancora tra un 1% e un 2% rispetto agli attuali prezzi; a quel punto osserverei alcune combinazioni di spread per valutare un’eventuale nuova salita delle borse per prendervi magari un po’ di profitto.

Questi spread sono:

  • Dollar index vs. Oro
  • Dax Vs. Bund e Buxl
  • Titoli obbligazionari Usa a 2 vs 10 anni

 

Ricordo a tutti, infine, le tappe che ci vedranno prossimamente presenti a Genova e Torino con INFINOX.

Il 15 Maggio a Genova presso il Grand Hotel Savoia, dalle 14:30.
Il 16 Maggio a Torino presso il Luxor Hotel, dalle 14:30.


Buon trading.

Giovanni Lapidari

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