L’analisi tecnica, a mio modesto parere, ha molto a che ripartirsi con delle discipline come la matematica, la fisica e la psicologia per citarne alcune.
In effetti, il “left digit effect” ha un suo perché, e non solo in pubblicità.
Per esempio, 0,99 sembra molto meno di 1,00; il famoso passaggio alla decina superiore.
Pertanto, inversamente, i valori importanti che contengono molti zeri, vedi 10.000, 50.000 o 100.000, sono livelli psicologici con una valenza molto significativa. Fanno scattare un qualche cosa dentro di noi e nel nostro modo di pensare.
Il Bitcoin ha testato ieri, e infranto al ribasso, l’importante soglia dei 30.000 già interessata in diverse occasioni dall’inizio dell’anno.
Inoltre, notiamo dal grafico la realizzazione di vari massimi e minimi relativi in corrispondenza di 40, 50 e 60 mila, mentre i livelli attuali sono ancora più importanti.
La criptovaluta si è più che dimezzata rispetto al massimo storico dello scorso 17 aprile e ora è in equilibrio precario a 30.000, ma la situazione non è delle migliori.
Il rischio di una nuova e pesante punizione è dietro l’angolo e occorre un’immediata reazione positiva per evitare il peggio.
Il ritorno al di sopra di 32.600 potrebbe essere inteso come un primo segnale di “incoraggiamento”, mentre il passaggio al di sopra di 36.000 potrebbe costituire l’inizio di una ripresa.
Come ben sapete, non ho una particolare simpatia per le criptovalute che, ribadisco, non sono per tutti, anzi.
L’articolo odierno ha l’unico scopo di sottolineare che l’attuale situazione puramente tecnica è potenzialmente molto pericolosa.
Infine, ricordiamoci che l’asset si è già dimezzato una volta in poche settimane raggiungendo gli attuali 30.000 e potrebbe ripetere tale exploit.
Ora vi faccio ridere, potrebbe dimezzarsi anche altre 3 volte (ma pure molti di più) fino 3.750 circa; valore di metà febbraio 2019.
Uno strumento il quale prezzo si è dimezzato non implica obbligatoriamente una ripresa, e viceversa. Non è scritto da nessuna parte. Vedi anche l’andamento irrazionale dei “meme stocks”.
Pertanto, in quest’occasione, non voglio inserire una strategia operativa.
Cordialmente,
Giovanni Maiani
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