Per “stare sui mercati” ci sono due strade:
- Affidarsi a ciò che dicono i grafici
- Stare in preda delle news dei notiziari online che cercano di spiegare il motivo di cosa sta accadendo
Scegliendo il punto numero uno vi potete scordare di pensare a parole come inflazione, recessione, guerra, crisi: le sentiamo tutti i giorni da mesi a questa parte e che cercano di spiegare (punto numero due) il perché della discesa del mercato in questi primi sei mesi del 2022.
Analizzeremo ora il mercato in stile long term, attraverso un grafico a 10 anni dell’S&P500, commentato con alcuni indicatori che esprimono:
- partecipazione: il VIX rappresentato come media a 50 giorni (2 mesi finanziari) con tracciata una resistenza.
Letture sopra questa resistenza non significano inversione, significa che il mercato sta cercando di formare un minimo…infatti, nel 2020 (caso eclatante) la volatilità di mercato è andata ben oltre al livello di resistenza.
Riassumendo semplicisticamente, potremmo dire che con un VIX in salita dovremmo aver già preso profitto per costruire nuove operazioni alla formazione del minimo.
- prezzi e medie: la percentuale di azioni sopra la media mobile a 50 giorni si trova ora in una fase di estrema scarsità di ampiezza.
Un movimento al rialzo dell’indice deve essere sostenuto da tante aziende/titoli, vuol dire titoli a media e piccola capitalizzazione, non solo i giganti della tecnologia.
Si noti come all’inizio del 2022, con i prezzi di S&P500 sui massimi, il numero di azioni con i prezzi al di sopra della media a 50 giorni, stava diminuendo.
Campanello di allarme.
- sentiment: nel sondaggio dell’AAII (American Association of Individual Investors) troviamo i sostenitori bullish o bearish.
La differenza tra i due schieramenti può essere interpretata come fase di “estremo ottimismo” oppure “estremo pessimismo”.
Quando tutti gli investitori hanno perso le speranze per una risalita del mercato, quello era il momento in cui si stava formando un minimo.
La formazione dei minimi di mercato sono un argomento che abbiamo trattato varie volte in questa rubrica, specificando chiaramente che non si tratta di un processo semplice, bensì di settimane o mesi. Oltre agli strumenti proposti, ce ne sono altri che possono essere utilizzati (forza relativa tra aggressivi e difensivi, equity put call ratio,…) ma per semplicità, abbiamo voluto mostrare questi.
Nella fase in cui ci troviamo, le occasioni long si contano sulle dita di una mano e si possono trovare attraverso l’analisi con la forza relativa delle industrie e dei settori.
Per chi sa operare short, la vendita deve essere fatta sulle resistenze per aumentare le possibilità di risk reward al fine di poter aprire una posizione più grande in termini monetari.
Quello che è importante fare, durante queste fasi, è preservare il capitale.
Le opportunità arriveranno.
Flavio Verdirosi & Marco Ghielmetti
SIAT Affiliate, Founders of Market Surfers
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marketsurfers.substack.com
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