Il mercato azionario italiano continua a mantenersi decisamente impostato al rialzo nel medio/lungo termine, anche se i volumi sono in vistoso calo. Dalla fine dello scorso giugno, infatti, è possibile individuare una trendline ascendente piuttosto credibile sia in termini di inclinazione (sostenibilità nel tempo) che di capacità di rappresentare un valido supporto dinamico (con conseguenti rimbalzi). Ne è un esempio anche la recente flessione del Future FTSE/MIB, che dopo la violazione ribassista dell’indicatore Supertrend sul livello 22.250 ed un rapidissimo spike intraday sotto la soglia dei 22.000 punti, ha ripreso subito la propria corsa fino a tentare un riavvicinamento all’importantissimo massimo relativo posto a quota 22.805. Anche l’indicatore Macd, così come altri numerosi oscillatori, sebbene ben lontano dall’essere posizionato in una fase di ipervenduto, sembra volersi nuovamente rafforzare con un segnale di acquisto.
Dal punto di vista operativo, pertanto, è necessario aspettare sia che il Future FTSE/MIB esca da una fase di congestione “sporca” che vede le quotazioni ruotare intorno al livello intermedio dei 22.500 punti da circa un mese (media mobile a 25), sia che vengano definitivamente violati i livelli estremi più importanti.
L'apertura di posizioni long potrebbe essere vantaggiosa solo al superamento della (doppia) resistenza posta sul livello 22.805, dove si trovano sia il massimo relativo precedente che l’indicatore Supertrend. Al contrario, per la negatività è invece possibile anticipare il segnale ribassista posto a quota 21.970, aprendo posizioni short in vari step già a partire dal ritorno in area 22.210 prima e 22.205 poi.
Grafico daily del Future FTSE/MIB
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