Flight to quality per il 2023

Pierpaolo Scandurra Pierpaolo Scandurra - 07/12/2022 15:44

Il certificato riconosce un premio mensile dello 0,725%, con barriere poste al 60% degli strike, su titoli a volatilità ridotta.

 

Qualora dovessimo ricercare, tra tutti gli indici azionari nel mondo, uno che sia sinonimo di qualità e solidità, sceglieremmo molto probabilmente il Dow Jones. Creato nel lontano 1882 da Charles Dow ed Edward Jones, comprendeva originariamente 12 società, arrivando alle attuali 30 aziende soltanto nel 1928; inizialmente l’indice era composto dalle maggiori società per capitalizzazione quotate a New York (le cosiddette “blue chips”), perdendo tuttavia nel tempo la sua funzione rappresentativa dell’andamento della borsa americana (in favore dell’S&P 500), ma diventando di fatto il paniere di riferimento delle società value. Attualmente rientrano nel Dow diversi “marchi storici” rappresentativi dell’economia americana, che continuano ad essere dopo decenni dalla nascita dei veri e propri simboli della prima economia mondiale, continuando a macinare utili e generando flussi di cassa costanti e cospicui nel tempo.


Sono proprio quattro di queste aziende le protagoniste del certificato trattato oggi. La prima è Coca Cola e non ha di certo bisogno di presentazioni: leader mondiale indiscusso nel settore del beverage, rappresenta uno degli investimenti storici di Warren Buffett a partire dagli anni Ottanta. La seconda è McDonald’s, altra società sinonimo della cultura americana nel mondo; fondata nel 1940 a San Bernardino, è attualmente un colosso della ristorazione mondiale con i suoi 40.000 ristoranti che servono giornalmente oltre 69 milioni di clienti. La terza è Procter & Gamble, multinazionale americana operante nel settore dei beni di consumo; fondata nel 1837, detiene attualmente marchi come Pringles, Head & Shoulders, Braun, Gillette, AZ e Dash e fattura oltre $70 mld ogni anno, generando oltre $13 mld di utili. L’ultima è Caterpillar, attiva dal 1925 nella fabbricazione di macchinari edili, tra i quali i suoi iconici bulldozer di colore giallo.

 

Scendendo nel merito delle caratteristiche dello strumento, il certificato è il Phoenix Memory Step Down (ISIN: IT0006753633) emesso da Marex e scritto su un basket formato appunto da Coca Cola, McDonald’s, Procter & Gamble e Caterpillar. Il premio offerto dal prodotto è dello 0,725% mensile (dotato di effetto memoria, trigger premio posto al 60% dei rispettivi strike), corrispondente ad un rendimento annualizzato pari all’8,7% circa. Da segnalare il posizionamento particolarmente difensivo delle barriere, almeno sulla base dei prezzi di chiusura di borsa del 6 dicembre 2022 (il fixing definitivo avverrà soltanto alla chiusura del 7 dicembre): le barriere di Coca Cola e McDonald’s dovrebbero essere fissate rispettivamente in area 38$ e 162$, ossia in corrispondenza dei minimi pandemici; lo stesso dicasi per P&G (knock out che sarà fissato in area 90$), mentre per Caterpillar, che è cresciuta più degli altri titoli, la barriera sarà fissata intorno ai 135$. Tali barriere risultano ancora più difensive se rapportate alla volatilità implicita estremamente ridotta di questi titoli, per tutti al di sotto del 20% eccezion fatta per Caterpillar, intorno al 30%.

La durata del certificato è di 2 anni, con la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 7 giugno 2023 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 1.000 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 95% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable decresce dell’1% ogni mese). Nel caso in cui si arrivi alla data di osservazione finale del 14 ottobre 2024, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale, oltre ad un ultimo premio pari allo 0,725%, qualora nessuno dei titoli perda più del -40% circa dal fixing iniziale. Al di sotto del livello barriera, il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata partire dallo strike price.

 

A cura di Pierpaolo Scandurra 
www.certificatiederivati.it

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