Dall’overview sugli indici rappresentativi di fondi azionari a specializzazione geografica spiccano le performance messe a segno da Taiwan – con i fondi che allungano in media del 7,7% – dalle growth Usa ad elevata capitalizzazione, da Corea, Brasile e Giappone. Si muovono generalmente asiatici e Usa, mentre le asset class europee seguono e popolano la seconda metà delle classifiche.
L’analisi dei comparti a specializzazione settoriale premia ancora intelligenza artificiale, informatica, telecomunicazioni, robotica, energie alternative ed in generale i prodotti legati alla sostenibilità. A cedere sono i metalli – preziosi e non – risorse naturali, energetici tradizionali ed immobiliare.
I fondi obbligazionari si confermano – sotto diversi aspetti – i maggiormente performanti del 2023. A maggio si muovono in positivo tre quarti delle categorie (dall’inizio dell’anno sono oltre l’80%). I fattori di successo sono molteplici: l’esposizione a monetari in valuta diversa dall’euro in primis, ma anche ai short term Usa, sia governativi che corporate high yield. Inflation linked ed investment grade risultano invece deboli.
Gli indici rappresentativi dei prodotti passivi presentano variazioni mensili di entità relativamente moderata: gli estremi – al rialzo ed al ribasso – sono registrati grazie ad esposizioni rispettivamente short e long sulle materie prime. Dalle classifiche dei prodotti emergono però le performance record degli ETP su alcune aziende del Nasdaq.
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