BPER Banca S.p.A. è una delle principali banche commerciali in Italia, la quinta per numero di filiali e tra le più grandi banche italiane per capitalizzazione. Operante in diciotto regioni italiane, la banca si occupa prevalentemente di raccolta di depositi e concessioni di prestiti alla clientela attraverso la sua rete di banche territoriali, coprendo inoltre numerosi altri segmenti di mercato attraverso le sue sussidiarie e joint-venture.
Il titolo, in linea con l’andamento delle quotazioni del settore bancario, ha subito una forte contrazione dei prezzi dalla metà del 2018, seguendo un trend discendente abbastanza deciso. Dall’inizio 2019 tale andamento ribassista ha subito un rallentamento, fino a invertirsi intorno alla metà di febbraio, con la rottura in area 3.30 euro della trendline che ha caratterizzato il movimento discendete precedente e il successivo incrocio della media mobile di breve termine con quella di medio.
L’inversione di questo movimento ribassista ha generato un generale rialzo delle quotazioni, che ha portato alla creazione di un’interessante resistenza posta in area 3.767/3.80 euro. Durante il mese scorso questa resistenza è stata testata molte volte, con una concomitante compressione della volatilità, come confermato dall’indicatore Average True Range in discesa.
Se questa compressione di volatilità dovesse portare a un successivo movimento al rialzo, violando quindi la resistenza sopracitata, si creerebbe un interessante scenario rialzista, che potrebbe portare il titolo a raggiungere la resistenza posta in area 4.40 euro. Il prossimo prezzo d’interesse una volta violato tale livello è posto in area 4.80, al cui ulteriore superamento seguirebbero, come ultima area di resistenza, i massimi raggiunti a maggio dello scorso anno.
Nel caso in cui questo scenario non dovesse verificarsi e le quotazioni dovessero riprendere a scendere, il titolo troverebbe come primo supporto alla discesa dei prezzi l’area posta in 3.20. Nel caso di una rottura di questo supporto, il titolo troverebbe come ultimo argine alla discesa del suo corso l’area supportile corrispondente ai minimi raggiunti nella seconda metà di gennaio, in area 2.915.
Analisi a cura dell'Ufficio Studi FIDA
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