Ecco come il mercato si è “salvato” dalle minacce di Trump

Rossana Prezioso Rossana Prezioso - 08/05/2019 11:44

Ieri i nefasti tweet del presidente Usa Donald Trump, ansioso di riprendere la guerra commerciale con la Cina, hanno messo KO il mercato. Almeno momentaneamente.

Lo schiaffo sui mercati

Infatti il saldo finale è stato negativo per tutte le borse, con qualche debita eccezione. Ma a conti fatti, e tutto sommato, avrebbe potuto andare anche peggio, soprattutto per i mercati statunitensi i quali, sebbene in territorio negativo, sono riusciti a limitare il danno ad una percentuale minima. Infatti si va dal -0,45% dell’S&P 500 al -0,50% del Nasdaq per finire al -0,25% del Dow. Un danno di gran lunga inferiore al -5,6% della Cina che si è replicato oggi con un passivo generale su tutta l’Asia, anche se meno pronunciato. I mercati a stelle e strisce, vicini ai massimi storici, hanno avuto una mano non indifferente, dalle riforme fiscali volute da Trump stesso e dalle politiche ben più accomodanti del previsto della Fed.


Nuova strategia di Trump

In realtà anche queste ultime potrebbero essere attribuite al presidente dal momento che l’inquilino della Casa Bianca ha spesso fatto enormi pressioni affinché il governatore Jerome Powell cambiasse la sua strategia di normalizzaizone. Allo stato oggettivo delle cose la politica della Fed è effettivamente cambiata. Anche se la versione ufficiale attribuisce questa inversione ai dati macro e non alle critiche del tycoon.

Ma al di là di queste considerazioni resta il fatto che il presidente ha messo in ballo una nuova tattica di contrattazione che, partendo dall’intenzione di massimizzare il risultato dei colloqui che stanno andando avanti da oltre un mese, potrebbe però nascondere qualche insidia. La Cina, dopo la prima ora, ha confermato l’arrivo della sua delegazione a Washington come gesto di buona volontà nel prosieguo delle trattative. Un segnale che è stato giustamente recepito dai mercati i quali hanno compreso che non si tratta di una battuta d’arresto ma solo di una sorta di tirata d’orecchio per un rallentamento dei lavori.


In vista delle presidenziali

Anche perché nel 2020 ci saranno le elezioni presidenziali ed è indispensabile che Trump presenti ai suoi elettori non solo un’economia in piena efficienza (e in questo caso i numeri possono dargli ragione, almeno nel breve periodo) ma anche un accordo commerciale convincente, sostenibile e ad ampio spettro. Cosa che, però, attualmente, ancora manca. Ma a conti fatti l’inquilino della Casa Bianca, che attualmente non sembra avere avversari temibili all’orizzonte, potrebbe anche giocarsi la carta di mercati che, come detto, non solo sono vicini ai massimi storici ma anche in pieno rally con un trimestre da incorniciare.  Inoltre, qualora si volesse, chi opera sui mercati potrebbe anche sfruttare una volatilità imprevista. A tutto vantaggio di chi l’ha creata. Cioè Trump.

 

 Articolo a cura di Rossana Prezioso

 

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