Come triplicare il capitale in Borsa e perdere il 20% investendo in case. I dati degli ultimi vent’anni

Roberta Rossi Roberta Rossi - 24/01/2022 14:34

Negli ultimi vent’anni le case hanno subito una discesa in media del 16,8%. Lo ha calcolato Scenari Immobiliari in una tabella pubblicata sul numero che celebra i vent’anni del settimanale Plus, Edito da il Sole 24 ore. Un vero bollettino di guerra: l’asset che costituisce per molti l’unica componente del patrimonio familiare lungo tutto lo stivale dal 2002 ha perso valore. I prezzi delle case sono scesi negli ultimi vent’anni del -23,2% a Bari, del -16% a Bologna, del -15% a Firenze, del -11,5% a Genova, del -0,5% a Milano, del -23,1% a Napoli, del -5,6% a Roma, del -17,7% a Torino, del -12% a Venezia, del -17,6% a Verona.

Nello stesso periodo in cui le case hanno perso fino al 23% del proprio valore, chi aveva risparmi (e la testa) per investire in Borsa avrebbe potuto realizzare una performance annua del 4,5% senza considerare i dividendi: il patrimonio nell’ultimo ventennio di questo risparmiatore-investitore sarebbe più che triplicato.

In Italia tra le case e la Borsa, è la prima a fare da padrona. La casa di proprietà costituisce il principale asset delle famiglie italiane. Non tutti possiedono oltre alla casa soldi da investire. Vivono del loro lavoro. E su questo fronte si sta verificando un fenomeno sempre più preoccupante.


 

Un report redatto da un gruppo di economisti per il Ministero del Lavoro mostra che il rischio in Italia di avere una retribuzione lorda al di sotto della soglia di povertà relativa riguarda un lavoratore su quattro. Maglia nera il settore del turismo (alberghi e ristoranti): il mix di minimi bassi, altissima stagionalità delle attività, minori ore lavorate contraggono notevolmente i redditi da lavoro portando al 64,5% il rischio povertà.Il lavoratore povero (working poor) è un fenomeno in aumento in Italia negli ultimi 15 anni: uno studio condotto nell’ambito del programma “VisitInps Scholars” ricorda Il Fatto Quotidiano considerando solo i singoli salari, sotto la soglia dell’indigenza nel 2017 risultava il 32,4% della popolazione occupata contro il 26% del 1990.

Non è un fenomeno solo italiano dal 2001 al 2019, anche nel Regno Unito, è aumentata la polarizzazione del mercato del lavoro: i salari medi sono nettamente in diminuzione mentre quelli a basso e alto livello di stipendio sono aumentati.

La classe media italiana si trova quindi con un patrimonio immobiliare che si è svalutato del 20% e con un lavoro sempre meno remunerativo. Quanto ai risparmi anziché puntare a incrementarli e investirli, la possibilità di accedere a consumi sempre più a buon mercato, sta in qualche modo rendendo meno evidente il problema della sostenibilità finanziaria e resilienza alle avversità economiche di crescenti nuclei familiari. Il caro energia e l'aumento dell'inflazione sono solo una delle minacce che incombono sulle famiglie italiane mono-asset quelle che oltre alla casa non hanno un patrimonio da investire.

Chi sta oggi meglio anche con la pandemia, è spesso chi stava già bene. Perchè? Perché i mercati finanziari sono saliti ma ad investire sono una minoranza di persone. Quelle che non hanno solo la casa e il lavoro come asset su cui puntare. Hanno anche risparmi e li hanno investiti partecipando alla crescita dei mercati finanziari e della messe di profitti che le società quotate hanno inanellato soprattutto durante la pandemia.

"Nel 2019, le società non finanziarie americane hanno guadagnato circa un trilione di dollari all’anno in profitti - scrive il quotidiano Domani - Questo importo è rimasto costante dal 2012. Dopo la pandemia, negli ultimi dati registrati, queste stesse aziende guadagnano circa 1,73 trilioni di dollari all’anno." C'è un altro modo oltre alla Borsa, se non si è imprenditori, di partecipare a questo banchetto di utili? Diventare azionisti di queste società comprando i loro titoli sui mercati su cui sono quotati. E le aziende più profittevoli del mondo sono quasi tutte quotate in Borsa (con qualche eccezione: Ferrero, l'azienda della Nutella, per esempio, non è quotata a Piazza Affari).

L’attività quotidiana di consulente finanziario indipendente per SoldiExpert SCF, che è il lavoro svolto da chi scrive, offre molti spaccati interessanti, per discutere di povertà e ricchezza e di crescente polarizzazione dei redditi. E di come invertire la rotta. E fermare il declino patrimoniale.

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Articolo a cura di Roberta Rossi
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