Le compravendite sono riprese, ma solo nelle grandi aree metropolitane. I prezzi sono in leggero aumento e i tassi sono previsti in aumento entro l’anno. Di conseguenza le rate dei mutui saranno più salate. Per acquistare la casa è ancora un buon momento, ma che fare? Le regole per scegliere il mutuo giusto e ottenerlo più facilmente.
Fisso o variabile?
A partire da ottobre 2018 alcuni istituti di credito hanno ritoccato verso l’alto gli spread dei tassi fissi con incrementi nell’ordine dei 20 punti base. Il trend sta proseguendo. In gennaio alcune banche hanno nuovamente aumentato i tassi fissi dai 10 ai 20 punti base.
Pressoché stabile, invece, è il tasso variabile perché legato all’Euribor e, in alcuni al tasso Bce. Entrambi i tassi non hanno ancora subìto rialzi e tali resteranno ancora per qualche mese.
Il mutuo a tasso variabile, in partenza costa meno, ma le rate vengono poi ricalcolate sulla base dell’andamento dell’indice di riferimento (Euribor o Bce), a cui la banca aggiunge una maggiorazione detta spread. Negli ultimi anni il valore dell’Euribor è stato addirittura negativo, pertanto anche con lo spread i tassi arrivano attorno all’1%, mentre i mutui a tasso fisso in media sono più alti di un punto per effetto dello spread.
Questo significa che scegliendo il tasso variabile si risparmia subito, ma si fa una scommessa sul futuro, soprattutto se il mutuo ha una durata lunga. Come si può vedere nelle due tabelle in pagina, ipotizzando un mutuo di 120mila euro per l’acquisto di una casa da 200mila euro con durata di venti anni
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