Calendario macro: i market mover della settimana

Rossana Prezioso Rossana Prezioso - 25/01/2021 10:45

Semplificando la situazione, forse eccessivamente, si potrebbe dire che i protagonisti del calendario macro, nella settimana che si apre in queste ore, saranno la Germania e gli USA. Nel secondo caso, in particolare, sarà interessante vedere l’approccio dei vertici della Banca Centrale USA (riunione prevista per mercoledì) verso la nuova amministrazione. Soprattutto perché, adesso, il Tesoro è in mano a Janet Yellen, già numero uno proprio della Fed. Il tutto senza contare la pubblicazione del Prodotto Interno Lordo (dato preliminare) del quarto trimestre 2020. Dato che riguarda anche la Germania, (sempre dato preliminare) che conoscerà anche altri numeri partendo dalla disoccupazione, passando per l’indice IFO e per l’inflazione. Cifre che renderanno meglio il quadro della situazione che si respira a Berlino. Per quanto riguarda l’Italia sono da sottolineare i dati su fiducia di imprese e consumatori. 

Lunedì: IFO tedesco

Pochi i dati in pubblicazione lunedì ma senza dubbio quello più importante è l’IFO tedesco di gennaio. Interessanti anche altri due dati macro: l'indice CFNAI (dicembre) e l’indice Fed di Dallas (gennaio).

Martedì: il mondo del lavoro in Gran Bretagna

Martedì occhi puntati sulla gran Bretagna. In particolare sul mondo del lavoro. Infatti sotto i riflettori ci saranno i risultati del tasso di disoccupazione (novembre) e le richieste dei sussidi di disoccupazione (dicembre). Anche nel secondo giorno della settimana, comunque, gli Stati Uniti offriranno alcuni spunti importanti. Soprattutto per la fiducia dei consumatori di gennaio. Un risultato molto atteso dal momento che, come sappiamo, l’economia di Washington dipende per i ¾ proprio dai consumi privati. Altri appuntamenti riguarderanno il settore immobiliare, sempre negli stati Uniti. Infatti saranno rese note le cifre FHFA prezzi case di novembre e l’S&P Case-Shiller, sempre di novembre.

Mercoledì: ancora Germania con l’indice GFK

Come detto in apertura, la Germania in questa settimana attirerà l’attenzione degli operatori. In questo caso con i risultati dell’indice GFK (indice che misura la fiducia dei consumatori tedeschi) di febbraio. Da citare anche la bilancia extra UE per l’Italia (dicembre) e, dagli USA, i dati settimanali sulle scorte di petrolio e le richieste mutui. Ma il dato più importante per gli States, almeno nella giornata di mercoledì, sarà quello riguardante gli ordini di beni durevoli di dicembre.

Giovedì: agenda lunga

Gli ultimi due giorni della settimana garantiranno un vero e proprio exploit. Infatti l’agenda sarà fitta di appuntamenti per entrambi. Iniziando da giovedì. In pole position ci sono i prezzi al consumo in Germania (dato preliminare di gennaio), la Fiducia di consumatori, imprese, economia e clima di fiducia per l’Eurozona (gennaio) e quindi anche per l’Italia (quest’ultima con fiducia consumatori e imprese). Interessante anche il tasso di disoccupazione in Spagna (quarto trimestre). Ultimo, ma solo per questioni di fuso orario, l’appuntamento con gli States. Dell’economia a stelle e strisce si conosceranno: gli stoccaggi gas e le richieste dei sussidi di disoccupazione (dati settimanali), il PIL (dato preliminare quarto trimestre), la vendita di case nuove (dicembre) e, per finire, il Leading Indicator di dicembre, ovvero uno strumento che prevede le condizioni economiche future.

Venerdì: chiusura di settimana col botto

Come detto, l’ultimo giorno della settimana sarà particolarmente ricco di appuntamenti. Per di più appuntamenti di particolare rilevanza economica. A dare il via alle danze sarà il Giappone con un tris formato da: tasso di disoccupazione, produzione industriale (dato preliminare) e fiducia consumatori (i primi due di dicembre, il terzo su gennaio). A seguire, il PIL francese del quarto trimestre (dato preliminare), i prezzi alla produzione e i consumi failiari (entrambi di dicembre). Quindi i prezzi import tedeschi (dicembre) insieme al PIL quarto trimestre (dato preliminare) e tasso di disoccupazione (gennaio). Restando in Europa, sarà di scena la Spagna con PIL quarto trimestre (dato preliminare), vendite al dettaglio (dicembre) e prezzi al consumo (gennaio). Per l’Italia sono da citare i prezzi alla produzione di dicembre. Infine gli USA con indice costo del lavoro (quarto trimestre), PMI Chicago e fiducia dei consumatori Università del Michigan, entrambi su gennaio. Al mese di dicembre si riferiranno, invece, i numeri di redditi e spese personali oltre che delle vendite di case in corso, numeri che chiuderanno la carrellata.

Articolo a cura di Rossana Prezioso 

 

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