I consumi invernali accompagnati da una ripresa delle attività industriali portano il prezzo su livelli più alti.
La pandemia da Covid-19 ha scatenato uno tsunami finanziario in grado di provocare effetti negativi su tutte le asset class, provocando discese più o meno marcate. Se si osserva il comparto energetico, il gas sembra aver accusato meno rispetto alle altre commodities, facendo registrare una contrazione della domanda del 4% su base annuale. Le previsioni danno un recupero completo fino ai livelli pre-crisi nel 2021, pur considerando un ridimensionamento della crescita della domanda da oggi al 2025 pari al 30%. D’altra parte, l’offerta è rappresentata principalmente dagli Stati Uniti e dalle nazioni del Medio-Oriente.
La vittoria di Biden, e di conseguenza una maggiore apertura alle politiche ambientali, favoriranno il recupero e la crescita del settore sia per il mercato domestico che internazionale. Nel Medio-Oriente, paesi come l’Arabia Saudita, l’Iran, l’Israele e il Qatar stanno spostando il focus principale delle loro attività proprio sul gas per fronteggiare rischi di eventuali discese del prezzo del petrolio.
Le condizioni politiche e macroeconomiche delineano una situazione favorevole per il recupero del gas e per il consumo, sempre più rilevante rispetto ai combustibili fossili. A livello di domanda, attualmente Cina e India sono i due maggiori importatori e la sconfitta della pandemia associata alla forte crescita economica che questi paesi stanno vivendo supporteranno la domanda nei prossimi anni.
Uno dei fattori di maggiore rilevanza per chi segue l’andamento del Gas è la stagionalità, ovvero la presenza di pattern ciclici che si susseguono, causati principalmente dall’aumento o la contrazione del consumo. Infatti, nei mesi invernali si nota come il prezzo tendenzialmente aumenti a causa della richiesta di gas volta al riscaldamento degli edifici. Nei mesi estivi invece, avviene una contrazione in quanto non vi è un bisogno così alto di questa materia prima.
La volatilità del sottostante e i driver che ne influenzano l’andamento nel lungo periodo creano un ambiente favorevole sia per un’operatività di più breve termine, sia per operazioni impostate in ottica di lungo periodo. In tal senso Societe Generale mette a disposizione una vasta gamma di prodotti di investimento di lungo periodo, come l’ETC (ISIN: XS1957215723) scritto sul Future Natural Gas Jan 2021, che permette di aprire una posizione lunga sul sottostante lavorando con una leva pari a 3 amplificando così le performance di ben tre volte. Per chi invece decidesse di adottare un’operatività di breve, sono a disposizione una serie di certificati a Leva Fissa, scritti anch’essi sul Future Natural Gas Jan 2021, come il Leva Fissa (ISIN: LU2215919098) che permette di andare corti con una leva pari a 7 volte il capitale investito, permettendo di aprire operazioni speculative o di copertura.
Articolo a cura di Pierpaolo Scandurra
Fonte: certificatiederivati.it
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