Analisi della Volatilita' Implicita e Storica sull'Eurostoxx50 e FtseMib, fase attuale e prospettive

Eugenio Sartorelli Eugenio Sartorelli - 30/06/2015 08:19

Vediamo quali informazioni possiamo trarre da un’analisi comparata sulla Volatilità Implicita e Storica dell’Indice Eurostoxx50 e FtseMib, per capire se abbiamo qualche utile indicazione sulla fase attuale di forti tensioni sui mercati legati al caso Grecia.
 
Ricordo che gli indici di Volatilità Implicita sono strettamente legati ai prezzi delle Opzioni e quindi alle aspettative sui mercati, mentre la Volatilità Storica è esclusivamente legata ai valori attuali e passati dell’indice.
La Volatilità implicita è un forte Indice di paura e si comporta all’inverso dei mercati. Infatti, fa sempre massimi importanti su minimi di prezzi di mercato- meno di frequente succede l’opposto.
 
Iniziamo con il Vedere il 1° Grafico che riguarda la Volatilità Implicita per l’Indice Eurostoxx50 (il Vstoxx)- dati giornalieri aggiornati con i dati di chiusura del 29 giugno:
 

 
Come si vede dl’Indice Eurostoxx si sta muovendo entro un canale ribassista a partire dai massimi del 15 aprile (vedi retta verticale punteggiata)- correttamente la Vstoxx sta facendo massimi e minimi crescenti (di fatto una convergenza vista la relazione inversa tra i 2 indici).
Attualmente la Volatilità implicita è ben sopra la sua media a 2 anni ed a quella di lungo periodo (pari al 23,6%) e proprio ieri ha superato i livelli massimi raggiunti intorno a metà dicembre 2014 (poco oltre il 29%) e poi rivisti ad inizio gennaio di quest’anno, quando l’Indice Eurostoxx ha fatto dei minimi di rilievo. Solo ad ottobre 2014 la Volatilità è stata superiore (31,5%) e bisogna tornare indietro al giugno 2012 per trovare livelli superiori.
 
La Volatilità Implicita conferma una fase di difficoltà chiara per l’Eurostoxx, ovvero di timori di ulteriori ribassi legati all’aggravarsi del caso Grecia. La Volatilità potrebbe salire verso la banda alta (retta orizzontale superiore ed intorno al 34,2%) come fece per i ribassi di aprile/maggio 2012 e terminati sui minimi di inizio giugno. In tal senso per l’Eurostoxx ci sarebbe spazio per scendere verso 3300/3250.
 
 
Un ulteriore indicatore che spesso uso è il rapporto tra Volatilità Implicita e Volatilità Storica. Vediamolo di seguito:
 

 
Come si vede dal grafico, questo indicatore (linea verde) tende ad assecondare i trend principali del mercato (talvolta con un certo ritardo temporale).
Qui notiamo come da circa il 20 maggio (vedi retta verticale) la fase discendente dell’Eurostoxx sia stata accompagnata da un andamento crescente del Rapporto di Volatilità. Ciò spesso indica una natura impulsiva e non più correttiva del movimenti in atto. Ovvero la discesa dell’Eurostoxx, che per ora è una correzione della fase rialzista partita dai minimi di metà ottobre 2014, sta acquisendo di rilevanza e forza.
 
 
Vediamo ora la Volatilità Implicita e Storica sul mercato italiano (sempre dati giornalieri a partire dall’aprile 2012- sino alla chiusura del 15 gennaio):
 

 
Qui vi mostro il FtseMib IVI a 30 gg (IVI sta per Implied Volatility Index) che è di più recente costituzione rispetto al Vdax e Vstoxx.
Si nota dal grafico una chiara differenza con l’Eurostoxx. Per prima cosa la discesa del FtseMib dai massimi del 15 aprile è meno pronunciata-  la Volatilità Implicita è correttamente cresciuta, ma si è distanziata meno dai suoi livelli medi storici (pari al 27,8%) ed è ben distante dai livelli di inizio gennaio (intorno al 37,2%) da dove è partito l’impulso rialzista del FtseMib. Pertanto i timori di ulteriori ribassi del FtseMib sono per ora inferiori che per l’Eurostoxx.
A livello di valori assoluti in realtà la Volatilità Implicita dell’Eurostoxx è inferiore a quella sul FtseMib (30,6% contro 32,2%), ma è importante avere dei riferimenti relativi a ciascuno strumento per fare dei raffronti più corretti.
 
Va detto che il mercato delle Opzioni Italiano è meno consistente che per l’Eurostoxx ed inoltre il dato dell’IVI è più “giovane” e servirebbe una base storica più lunga per fare studi più seri ed approfonditi.
  
 
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eugenio sartorelli
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