10 years challenge: com'e' variato il nostro indice in 10 anni?

Pietro Di Lorenzo Pietro Di Lorenzo - 22/01/2019 11:57

Il FtseMib ha disegnato una white spinning top che prosegue il “Rally di inizio anno” toccando livelli che non vedeva dal 17 Ottobre. L’indice si è apprezzato del 7.55% da inizio anno nel giro di 14 sedute recuperando quasi la metà della perdita realizzata nel 2018 (-16.15%), nonostante ciò rimane molto indietro rispetto alle principali borse mondiali.

In questi giorni imperversa sui social la moda del 10 years challenge per cui si pubblica una foto di oggi e una di come si era dieci anni fa. Proviamo a fare lo stesso giochino per l’indice italiano e scopriremo che oggi vale 19.708 punti e a il 16 gennaio 2009 valeva 18.703 ovvero: nell’arco di 10 anni si è apprezzato di solo il 5.07%. Questo testimonia il lunghissimo “Piattone” che caratterizza l’andamento del mercato azionario italiano che da oltre 10 anni gravita nel rettangolo fra area 12.500 e 24.500.

Questo “giochino” smentisce clamorosamente la tesi per cui i “mercati azionari nel tempo salgono SEMPRE!”. Se immaginiamo la situazione di chi ha effettuato un PAC (piano di accumulo) investendo periodicamente negli ultimi 10 anni sull’indice Ftse Mib, il risultato è disastroso avendo immobilizzato a lungo un capitale che ha offerto un rendimento nominale del +0.5% annuo ma un rendimento REALE decisamente negativo (per effetto dell’inflazione).
 


Del tutto diversa la situazione sui principali indici mondali con il DAX tedesco che oggi vale 11.206 punti e 10 anni fa 4.366 con un apprezzamento del 156,67%. Ancora più impietoso il confronto con i principali indici americani: oggi il Dow Jones vale 24.706 il 14.01.2009 era a 8.281 ha quindi triplicando il proprio valore. In conclusione il 10 years challenge ha dimostrato come le “semplificazioni” sui mercati non funzionano! E’ certamente sensato pianificare piani di accumulo su un indice azionari, purchè venga selezionato opportunamente un sottostante di qualità evitando la fase finale di un ciclo espansivo.

Operativamente abbiamo in portafoglio 2 azioni (un titolo bancario e uno del lusso) per provare a cavalcare questa onda rialzista.



Fra i titoli interessanti in ottica di breve segnaliamo:


Telecom Italia viene colpita da un violento sell off, ma il supporto in area 0.48 euro ha retto! Ci aspettiamo un tentativo di reazione da questi livelli.


Fineco Banck testa la resistenza psicologica passante a 10 euro; una chiusura superiore a questo livello, fornirà un significativo segnale rialzista.


Saipem prosegue la corsa che ha generato un apprezzamento del 23% da inizio anno. Attendiamo un rapido pull back che ci consenta di individuare un punto di ingresso a più basso rischio.


Leonardo fornisce interessanti segnali di reazione disegnando una white marubozu che testa il borso superiore del ripido canale ribassista che ingabbia i prezzi da mesi. La fuoriuscita dei prezzi dal canale potrebbe innescare un deciso allungo.


Maire Tecnimont prosegue il movimento direzionale partito da 3 euro riportandosi a contatto con la resistenza in area 3.6 euro con una Long white che esplode nei volumi e nella volatilità. Possibile intervenire a seguito del breakout di questo livello.




Pietro di Lorenzo
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