SULLE “LEVE BASSE” E SULL’INCONSAPEVOLE TRADING D’AZZARDO

Stefano Fanton Stefano Fanton - 19/02/2016 14:42

SULLE “LEVE BASSE” E SULL’INCONSAPEVOLE TRADING D’AZZARDO
Recentemente ho visto un post dove si definiva “bassa” una leva 20x. Ci si compiaceva di come, pur utilizzando leva basse, si riuscissero a fare performance considerevoli, nell’ordine del millemila %. L’autore del post era proprio convinto delle proprie parole: 20x è una leva bassa.

No, 20x non è affatto una leva bassa, è una leva elevata. Certamente, in termini relativi e per trader abituati al Forex, dove sono possibili leve 100x, 200x e oltre, 20x appare come una lenta carretta, capace di trasportare le performance con una lentezza esasperante. Non è così.

Si opera sul future della Borsa Italiana, con un margine che solitamente è del 10%, questo comporta una leva teorica di 10x. In altri termini, semplifico la questione, con un movimento avverso del 10% si perde tutto il capitale impiegato.
Con una leva 20x, definita bassa, basta il 5% di loss per essere spazzati via dal mercato. Una giornata dove si compera a +2,5% e si vende a -2,5% o, se preferite, 5 operazioni in perdita dell’1% o 10 dello 0,5%.

Certo, in mezzo a questi loss ci potrà pure stare qualche profit, ma sarà solo un prolungamento dell’agonia. Perché?
Perché operando con leve alte (come 20x è), si è costretti ad utilizzare stop ristretti e a guadagnare le briciole del movimento. E a perdere pagnotte intere quando non si è disciplinati, per disperazione, nel seguire gli stop loss.

Personalmente cerco di avere, per ogni contratto, almeno 3 volte il margine richiesto come liquidità, nel caso del future al 10% di margine ciò significa, semplificando, operare a leva 3x. Questa sì la si può considerare una leva bassa. Ma ugualmente letale in caso di tracolli dei mercati (ricordate la settimana nera da -25% del 2008?).

Certo, esistono gli stop loss. Ma sono spesso la rovina dei conti di trading quando sono troppo stretti, e larghi sono un lusso per pochi. Perché la maggior parte dei trader è sottocapitalizzata in maniera cronica.
E, giocoforza, non fa trading, ma trading d’azzardo. Inconsapevoli di giocare contro il banco, contro le probabilità di finire spazzati via dal mercato. E’ quello che è successo a molti traders nel recente tracollo del mercato.

Altre considerazioni sul Trading d’Azzardo
A volte però le difficoltà si presentano per la scarsa o non completa conoscenza dei prodotti finanziari e delle loro caratteristiche, nonché del loro corretto, dal punto di vista del portafoglio, utilizzo.

Per chi è alle prime armi consiglio lo scarico gratuito di un mio libro sull’argomento: http://www.traderlink.it/professione_trader.php
Il libro, dal titolo Strumenti finanziari per il Trading Dinamico, illustra i principali strumenti finanziari, con un focus particolare per i certificati.

Molti trader hanno utilizzato i bonus cap per parcheggiare la liquidità, strategia che ovviamente paga in fasi laterali o rialziste e diventa un calvario nelle fasi fortemente ribassiste. Parzialmente meno penalizzati i top bonus per via della barriera a scadenza, e tuttavia i certificati non sono strumenti per parcheggiare la liquidità, sono strategie spesso complesse e che occorre conoscere a fondo.

Cash collect ed Express sono più adatti a una forma di trading meno speculativa ma, anche in questi casi, non sono prodotti adatti a parcheggiare la liquidità dato che, comunque, esistono barriere da tenere in considerazione.

Non tenerlo in considerazione trae in inganno il trader che si trova nel lato del trading d’azzardo, e spesso inconsapevolmente.
Nelle prossime settimane comincerò a integrare il portale Traderpedia potenziando la descrizione degli strumenti finanziari presenti.  

IL PUNTO SUL FTSEMIB
Dopo 6 settimane consecutive di tracollo, capaci di portare il FTSE MIB da 21.400 punti a 15.800 punti, finalmente qualche giorno di rimbalzo.
Lunedì: +3,18
Martedì: -0,49
Mercoledì: +2,48
Giovedì: -1,53
Venerdì (14:36): -1,12


Giusto 2 giorni, per evitare che gli investitori si abituino bene. Scherzi a parte una settimana contrastata che è stata un vero paradiso per lo swing trading. E tuttavia il gap up di lunedì ha lasciato un vuoto a 16.515, che lo chiuda o meno non è dato saperlo con certezza. Certamente i livelli solo lì, evidenti a tutti.

Quello che fa la differenza è la strategia. Segnali rialzisti non ce ne sono, segnali di interruzione della tendenza ribassista si. Ed è per questo che, a distanza di qualche settimana da ora, è altamente probabile  ma non certo, mai certo, che i prezzi del nostro indice siano sopra 18.000 piuttosto che sotto 15.000. Ragion per cui considero questa fase una buy opportunity.

I certificati sull’indice li abbiamo visti nei numeri scorsi, restano selezioni valide a 12 mesi per chi ha il medesimo scenario operativo.
E tuttavia il forte ribasso dei corsi ha reso molti certificati troppo in linea con la barriera, ci sono delle emissioni appena sfornate da valutare. Eccole. 5 Top bonus con questi titoli come sottostanti:
  • Fiat-Fca,
  • Finmeccanica,
  • Mediobanca,
  • Nokia,
  • Tenaris.
I bonus variano dal 113,5% al 118,5%, vale la pena esaminarle tutte.

Fiat, a questo LINK il relativo Top Bonus. La barriera  è a 4,348, circa 23 punti percentuali dalle quotazioni attuali e la scadenza è al 13 dicembre 2016. E’ un certificato interessante essendo un Top Bonus, ma Fiat è in un trend di breve ribassista, e quota 6 è un evidente resistenza mentre il successivo supporto chiave è proprio in prossimità della barriera. Vale la pena metterlo nella propria personale Hit List, senz’altro interessante quando le acque si saranno calmate o in caso di ulteriore tracollo.

Finmeccanica, a questo LINK il relativo Top Bonus. La barriera è a 7,08, 23 punti percentuali dalla barriera.  La scadenza è al 13 dicembre 2016. Anche per Finmeccanica si tratta di un coltello che cade, e tuttavia la barriera è in prossimità di un supporto interessante, anche in questo caso, essendo un Top Bonus, il livello va validato a scadenza. Nella Hit List, con un rendimento potenziale del 13% a fronte di una barriera quasi doppia, molto interessante in caso di ulteriore allungo ribassista.

Mediobanca, a questo LINK il relativo Top Bonus. La barriera è a 4,6920, circa 21 punti percentuali dalle quotazioni attuali e il rendimento è di circa 14 punti percentuali. Il titolo è proprio su un supporto abbastanza interessante, e quindi il certificato è interessante. Tuttavia è preferibile fare ingressi scalati, anche questo certificato merita di essere seguito attentamente.

Nokia, a questo LINK il relativo Top Bonus. La barriera è a 4,18, 24 punti percentuali sotto i livelli attuali e il rendimento è del 10%. Ma Nokia ha un supporto evidentissimo e chiave a  quota 5. Interessante.

Tenaris, a questo LINK il relativo, Top Bonus. La barriera è a  22 punti percentuali sotto i prezzi attuali e il rendimento è dell’11%. Il titolo ha, in prossimità di quota 8,7 un supporto molto definito ma la barriera è a quota 7,464, in terra di nessuno. Al momento appare, dei 5, quello tecnicamente meno interessante.
 
Riepilogando, queste 5 nuove emissioni di Top Bonus hanno il pregio di essere state emesse in una fase di ribasso già delineata e violenta, permettendo ulteriori 20 punti percentuali di ribasso. Sono tutte molto interessanti, Tenaris appare più rischioso degli altri a livello grafico. Per chi ha uno scenario operativo rialzista o moderatamente ribassista (15 punti percentuali) una buona strategia sarebbe l’acquisto di tutti e 4 i top bonus con dosi omeopatiche cadauno, per Tenaris i tempi appaiono ancora acerbi.
 
L’ANGOLO ZEN
Pagina Tradepedia Zen su Facebook: https://www.facebook.com/Lo-Zen-e-la-Via-del-Trader-Samurai-1507943786185653/?ref=hl
 
Vi propongo una riflessione essenziale sul trading. La pazienza è una virtù imprescindibile.
 
La pazienza è potere: con il tempo e la pazienza,
ogni foglia di gelso diventa seta.
(Confucio)
Commento:
Pazienza, pazienza e pazienza...

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